Zola: “Rifondiamo il calcio italiano sul modello tedesco”

15.11.2014 11:23 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Zola: “Rifondiamo il calcio italiano sul modello tedesco”
© foto di it.wikipedia.orgAlessio Damato

 

Non è facile dare una svolta al calcio italiano, ma l'ex numero dieci del Napoli, Gianfranco Zola ha voluto fornire la sua 'ricetta' ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno: "I tedeschi hanno rimesso in discussione tutto, dalle metodologie di allenamento al modo di vedere il calcio, di affrontare le partite. Questo è il momento per poterlo fare e bisogna affidare questo compito a persone di calcio, che hanno esperienza di calcio e che verrebbero fuori con soluzioni adatte al momento. E darei molto più spazio ai nostri giovani italiani, anche se magari non sono pronti ma che hanno potenzialità e vanno messi nelle condizioni di poter crescere. Bisogna lavorare per il futuro, lavorare solo per il risultato di oggi può non essere un vantaggio. Allenare in Italia? Non lo escludo, non si sa mai. Sono senza squadra al momento, se c’è l’opportunità valuteremo la situazione”. E

Sulla convocazione di Balotelli da parte del ct Conte: "E’ sempre difficile entrare nel merito di decisioni del genere. Mario, in questo momento, non sta attraversando il suo momento migliore, dovuto anche al fatto che il Liverpool sta vivendo un periodo complicato e questo non lo sta aiutando, ma troverà’ il suo valore al Liverpool e potrà tornare a essere un giocatore importante e utile per la Nazionale. Dipende da lui Ha le capacità per essere un giocatore importante, sia in Premier che in Italia. Ha fisicità, capacità tecniche e sa giocare a calcio. Per lui vale lo stesso discorso che si è fatto molte volte con Cassano: è un grandissimo giocatore, con grandissime qualità, ma deve imparare a gestire meglio le sue capacità in tutti i momenti. Durante una carriera ci sono momenti di difficoltà e saper reagire fa la differenza. Negli anni Ottanta, Novanta, nei primi Duemila, producevamo giocatori di grandissima qualità: i vari Mancini, Totti, Signori, Baggio. Adesso non riusciamo a produrre la stessa quantità di giocatori di qualità di una volta”.

“Altrove il livello di gioco è più alto rispetto al nostro. Immobile, Cerci, Balotelli sono italiani di valore, ma si devono adattare a un livello di gioco superiore, la cruda realtà è questa. Non sono preparati per quel livello di gioco: diventeranno più bravi, ma fra qualche tempo”.