La cantera del Real Salt Lake

27.07.2014 05:47 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: Giacomo Costa - www.socceritalia.it
La cantera del Real Salt Lake

Il Real Salt Lake è una società modello della Major League Soccer, competizione che ha vinto nel 2009 in finale contro i LA Galaxy di David Beckham. Si sono comportati bene anche nella coppa di del calcio nordamericano: nel 2011 persero la finale di CONCACAF Champions League contro il Monterey, 2-2 all'andata, 0-1 al ritorno in un match che avrebbero meritato di vincere. Il 2013 è stato positivo ma è finito male con la sconfitta in finale di MLS Cup (in favore dello Sporting Kansas City) e in finale di US Open Cup, match dominato dal primo all'ultimo dove è mancato "solo" il goal. Insomma, 5 stagioni (2009, 2010, 2011, 2012, 2013) che potevano valere 4 trofei; la franchigia dello Utah ne ha messo in bacheca solo uno. Va comunque premiato il lavoro svolto, tenendo presente che ai Play off riescono a qualificarsi sempre. Inoltre per il Mondiale del 2010 Findley, loro attaccante, fu convocato da Bob Bradley, mentre in quello recente due giocatori del RSL hanno preso parte alla spedizione: Nick Rimando e Kyle Beckerman, con Tony Beltran e Luis Gil nel giro della Nazionale, seppur scartati. E' qualcosa del quale vanno orgogliosi a Salt Lake City.

Nel 2011 il Real Salt Lake decise di diventare un vanto per la Major League Soccer anche sotto l'aspetto dello sviluppo dei giovani calciatori. Hanno quindi trasferito l'Academy alla Grande Sports World nell'Arziona, scuola calcio costata $20 milioni. E', quindi, nato il Real Salt Lake Arizona ed è stata creata una rete di osservatori per attirare nell'Academy i migliori prospetti, sopratutto dall'Arizona, dallo Utah, dalla California e dagli stati adiacenti. Ma, per regolamento, solo giocatori fuori dall'area geografica di un'altra squadra della MLS. Solo quattro squadre: U18, U16, U18 Elite, U16 Elite. La scuola calcio prevede 9 campi (6 illuminati), un hotel, palestra, piscina. Tutto quello che serve per avere delle strutture di livello mondiale. I ragazzi vivono a tempo pieno nel campus, dove studiano.

 

Il sistema ha funzionato perché ben 45 giocatori diplomati hanno giocato il campionato NCAA 2013 e ben 19 sono arrivati alla College Cup, dove si giocano semifinali e finale del campionato. 16 diplomati hanno già firmato per una Università nel 2014, dalla Stanford alla Princeton. Avendo poi la possibilità di essere tesserati al SuperDraft.
Il dato più incoraggiante è quello dei 7 giocatori che già hanno firmato un contratto con la prima squadra del Real Salt Lake. E ottenerlo non è semplice. Tra i più importanti Carlos Salcedo (Messico U21), Jordan Allen, Benji Lopez, Justen Glad e Saucedo, ingaggiato oggi. 7 giocatori sono stati convocati nelle Nazionali giovanili degli USA U16, U17 o U18 nel 2014.

 

Altri giocatori hanno firmato per club europei come Ben Spencer (Molde), Maikon Orellana (Brondby), Romain Gall (Lorient, Ligue 1) e Kainoa Bailey (Bayer Leverkusen). L'esportazione all'estero non ha ancora raggiunto grandi livelli in confronto al numero di giovani statunitensi che popolano le giovanili di Chelsea, Bayern Monaco, Barcellona, Real Madrid, Arsenal, Liverpool, Borussia Dortmund e Atletico Madrid.
Altri prospetti sono Brooks Lennon, Corey Baird, Diego Silva e Jose Hernandez. Non sarà difficile vederli nella Nazionale di Klinsmann, un giorno. I risultati sono arrivati anche sul campo (fermo restando che a livello giovanile contano relativamente): nel 2012/13 campioni del campionato U15/16, con premio per il miglior gioco espresso, totalizzando riconoscimenti su riconoscimenti per i propri giocatori. In questa stagione hanno perso, pochi giorni fa, la finale contro i Los Angeles Galaxy della categoria U15/16.
A dirigere la scuola calcio gli americani Martin Vasquez (ex assistente Naz. USA e Bayern Monaco), Freddy Juarez e Michael Kraus, lo scozzese Tony Bruce e il messicano Ignacio Hernandez.

Tutti risultati raggiunti in 4 anni, è solo l'inizio. Tanto duro lavoro, un po' di pazienza, qualche anno e poi a Salt Lake City giocheranno solo con giocatori costruiti in casa, ottenendo grandi risultati. Magari cedendoli a grandi squadre europee. Non è utopia.