FOCUS SUB 20: la lista dei migliori talenti espressi in Ecuador

22.02.2017 18:32 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: www.footballscouting.it
FOCUS SUB 20: la lista dei migliori talenti espressi in Ecuador

Sì è conclusa da un paio di settimane la prestigiosa kermesse del Sub20, competizione che ha visto in passato mettersi in evidenza molti dei più grandi campioni dell’America Latina. La vittoria finale è andata all’Uruguay del tecnico Coito, secondo l’Ecuador padrone di casa, terzo a sorpresa il Venezuela e quarta l’Argentina, che ha estromesso clamorosamente il Brasile dalla partecipazione del prossimo mondiale Under 20 che si disputerà dal 20 maggio in Corea del Sud. Noi di Footballscouting.it abbiamo voluto stilare una panoramica abbastanza ampia dei migliori talenti proposti dall’ultimo Sub20, una sorta di guida per chi volesse sapere in anticipo quali potranno essere i prossimi “pezzi pregiati” del mondiale di categoria.

ARGENTINA

L’Argentina ha ottenuto l’ultimo posto possibile (il quarto) per qualificarsi al prossimo mondiale di categoria, piazzandosi quarta al Sub20. Nonostante la non eccezionale prova della selezione “albiceleste”, molti sono stati i talenti a mostrare delle notevoli qualità, che sicuramente potranno valere in futuro un passaggio nei più prestigiosi campionati europei. Uno dei nomi da segnare sul taccuino è senza dubbio il centrale difensivo dell’Estudiantes de la Plata, Juan Marcos Foyth (1998), giocatore elegante, in possesso di una buona struttura fisica (che però va rinforzata con qualche muscolo in più) e di una buona tecnica di base. Sicuramente da seguire è anche Milton Valenzuela (1998), terzino sinistro Newell’s, giocatore dal fisico brevilineo, veloce, molto abile tecnicamente ed in possesso di “interminabili” doti aerobiche. Santiago Ascacíbar (1997), mediano e capitano dell’Argentina, è ormai un habitué dei grandi appuntamenti, avendo già collezionato 31 presenze con la prima squadra dell’Estudiantes. Ezequiel Barco (1999) dell’Indipendente è probabilmente il nome nuovo del calcio argentino, il più giovane della comitiva del ct Claudio Úbeda, ha disputato solo una volta tutti i 90 minuti di una partita del Sub 20, ma quando che è stato messo in campo ha palesato una tecnica sopraffina abbinata ad una grande velocità, caratteristica comune ai più importanti trequartisti argentini, non a caso può già vantare un gol e 12 presenze in Primera División. Brian Ezequiel Mansilla (1997) ha svolto durante il torneo i compiti dell’alla sinistra/esterno di centrocampo, interpretando il ruolo con grande generosità e fisicità (ha una notevole struttura) non tralasciando mai le sue indubbie qualità tecniche. Mansilla nel Racing de Avellaneda, suo club di appartenenza, condivide il reparto avanzato (con i biancocelesti fa più la seconda punta) con il “bomber” Lautaro Martínez (1997), autore di 5 reti nel Sub20, un bottino sufficiente per diventare capocannoniere della kermesse, insieme al compagno di reparto Marcelo Torres (1997) del Boca Juniors, meno tecnico di Martinez, ma in possesso di uno spiccato senso del gol. Infine, da non dimenticare, è il nome di Pedro Emmanuel Ojeda (1997) del Rosario Central, centrocampista centrale longilineo, non molto veloce, ma molto intelligente e valido sia tatticamente che tecnicamente.

BOLIVIA

La Bolivia non ha di certo fatto un figurone durante il Sub20, gli unici a mettersi in mostra sono stati il longilineo e tecnico trequartista Ramiro Vaca (1999) del Quebracho e il potente esterno destro offensivo Bruno Miranda (1998), capitano della selezione boliviana e talento dell’Universidad.

BRASILE

Il Brasile ha clamorosamente fallito la qualificazione al mondiale di categoria, un vero tonfo per la squadra di Micale, una formazione ricca di talento, che però non ha mai prodotto un gioco all’altezza. Tra i prospetti più interessanti va citato l’estremo difensore del São Paulo Lucas Perri (1997), non esente da colpe su qualche gol subito dai “verdeoro”, è comunque stato uno dei pochi a salvarsi nel panorama desolante dei portieri sudamericani. Molto bene ha fatto Guilherme Arana (1997) del Corinthians, classico terzino sinistro di spinta alla brasiliana, molto bravo tecnicamente, normolineo ed in possesso di un buon tiro dalla distanza. Il migliore difensore centrale del torneo per potenzialità è stato indubbiamente Lyanco (1997), baluardo del São Paulo, obiettivo di mercato della Juventus e delle principali squadre del Vecchio Continente, ha mostrato grande forza fisica, abilità nel gioco aereo e capacità nell’impostazione degne del miglior Bonucci. La mediana brasiliana poteva contare su alcuni talenti dalla notevole tecnica di base, in particolare i due mancini Maycon (1997) del Corinthians e Caio Henrique (1997) dell’Ateltico Madrid: i due si sono spesso alternati in “cabina di regia”, anche se il primo aveva maggiori compiti offensivi. Da tenere sott’occhio sono anche il trequartista, numero 10 della selezione “verdeoro” Lucas Paquetá (1997) del Flamengo, che per movenze ricorda il primo Kaka e Douglas Luiz (1998) del Vasco da Gama, utilizzato ad intermittenza da Micale, ha comunque messo in mostra dei numeri da grande giocatore; evidente la sua somiglianza sia fisica che tecnica con Willian del Chelsea. Anche l’attacco del Brasile poteva contare su giocatori dal talento lampante, in particolare il neoacquisto dell’Ajax David Neres (1997), è sembrato essere una spanna sopra a tutti, con il suo mancino e la grande velocità ha spesso creato scompiglio nelle retroguardie avversarie. Altri attaccanti da seguire con attenzione nei prossimi mesi sono i carioca Richarlison (1997), ala sinistra del Fluminense (dove gioca più da punta centrale) e Felipe Vizeu (1997) del Flamengo, centravanti mobile e potente, che per alcuni aspetti può ricordare un Diego Costa meno “cattivo”.

CILE

Deludente è stata la prova della “Rojita” guidata dal tecnico Héctor Robles, l’unico elemento a mettere in luce delle buone doti tecniche è stato il tanto pubblicizzato trequartista Jeisson Vargas (1997), definito da molti addetti ai lavori il nuovo Alexis Sanchez. Un paragone attualmente esagerato, viste le prove altalenanti del talentino dell’Estudiantes che può già vantare 3 assist in 6 match di Primera División argentina.

COLOMBIA

Anche i Cafeteros di Carlos Restrepo hanno disatteso le aspettative, tra gli elementi che però hanno provato almeno a salvare la spedizione colombiana, palesando buone qualità, vanno considerati: il potente terzino sinistro Gabriel Fuentes (1997) del CF Barranquilla, il dinamico e solido regista Kevin Balanta (1997) del Deportivo Cali, la mezzala/centrocampista centrale tuttofare Eduard Atuesta (1997) dell’ Independiente Medellín, Ever Valencia (1997) rapida ala destra del Wisla Cracovia, ma soprattutto la seconda punta del CD America Juan Camilo Hernández (1999), miglior prospetto colombiano, già seguito da molti top club europei.

ECUADOR

La nazionale sull’equatore ha ottenuto a sorpresa la qualificazione per il mondiale di categoria piazzandosi al secondo posto al Sub20, a dimostrazione della grande crescita avuta dal calcio ecuadoriano negli ultimi anni. Molto bene ha fatto il dinamicissimo centravanti del Barcelona di Guayaquil, Herlin Hernán Lino (1997), giocatore in grado di segnare sia con tiri dalla distanza sia “di rapina”, ma allo stesso tempo capace di smarcare i suo compagni fungendo da “falso nueve”. Si è confermato su ottimi livelli il potente e propulsivo terzino sinistro del Granada (in orbita Udinese) Pervis Estupiñán (1998) come anche l’ala sinistra dell’Atalanta Bryan Cabezas (1997), autore di ben 4 reti. Interessanti sono anche Wilter Ayoví (1997), ala destra dell’Indipendente del Valle e il terzino destro fluidificante Joao Joshimar Rojas (1997) dell’Emelec.

PARAGUAY

Il Paraguay di Pedro Sarabia non ha certamente mostrato in pieno il suo potenziale, fallendo clamorosamente al Sub20: tra i talenti in grado di evidenziare delle buone doti, vanno citati il terzino destro di spinta (anche esterno di centrocampo) Rodi David Ferreira (1998) dell’Olimpia Asuncion, il suo corrispondente sulla fascia opposta Blas Riveros (1998) del Basilea e Cristhian Paredes (1998) centrocampista centrale completo il cui cartellino è di proprietà dei messicani dell’America.

PERU‘

La selezione andina non aveva grandi pretese di vittoria ed in effetti in rendimento dei peruviani non è stato eccezionale. Gli unici talenti che vanno monitorati con attenzione sono il trequartista del Mallorca Brian Reyna (1998) e il brevilineo esterno d’attacco Roberto Siucho (1997) dell’Universitario de Deportes.

URUGUAY

L’Uruguay del tecnico Fabián Coito, vincitore del Sub20, ha messo in luce molti talenti dal futuro luminoso. Partendo dal reparto arretrato, vanno sicuramente monitorati con interesse i due baluardi del Club Nacional: Agustín Rogel (1997), giocatore che ricorda molto da vicino il romanista Fazio ed anche la sua “spalla”, il mancino Matías Viña (1997) ha palesato buone qualità tecniche in fase d’impostazione e un passo abbastanza rapido considerando l’altezza. Il prestante Santiago Bueno (1998), nuovo acquisto del Barcellona, si è dimostrato un centrale di difesa abbastanza affidabile nel palleggio ma un po’ lento nei recuperi. Il terzino sinistro Mathías Olivera (1997) del Club Atlético Atenas de San Carlos, è una sorta di mix di forza fisica e di una discreta tecnica di base; un giocatore che sa svolgere bene sia la fase offensiva che quella difensiva. Rodrigo Bentancur (1997) neo acquisto della Juventus, ha confermato tutto quello che di buono si dice sul suo conto; il talento ex Boca Juniors è il classico centrocampista moderno così come Nicolás De La Cruz (1997) del Liverpool di Montevideo, “tuttocampista” dal fisico brevilineo, dinamicissimo, bravo tecnicamente ed in possesso di un grande tiro dalla distanza. Marcelo Josemir Saracchi (1998) esterno sinistro di centrocampo del Danubio, ha giocato non con molta continuità, ma ha sempre garantito un ottimo rendimento, palesando “illimitate” capacità aerobiche. Il “gordito” Rodrigo Nahuel Amaral (1997) del Club Nacional (il Nacional di Montevideo), capitano delle selezione “celeste”, è probabilmente il giocatore con la maggiore cifra tecnica; in possesso di un notevole tiro dalla distanza, questa seconda punta può ricordare vagamente il “Chino” Recoba, che come lui aveva un piede mancino fantastico ed anche il vizio di eccedere a tavola. Joaquín Ardaiz (1999) “puntero” del Danubio, dotato di un fisico massiccio e muscoloso, è un’attaccante su cui puntare a occhi chiusi, il suo istinto per il gol è degno dei più grandi attaccanti del panorama mondiale. Anche l’altra punta, Nicolás Schiappacasse (1999) dell’Atletico Madrid, oltre ad essere molto dinamico ha notevoli qualità sia tecniche che fisiche, un bel mix che ben si presta ai campionati del Vecchio Continente. Conclude la lunga lista di talenti l’esterno offensivo di destra Agustín Canobbio (1998) del Fénix, anche lui molto tecnico, elegante, con in dote buone capacità balistiche e di palleggio.

VENEZUELA

La selezione “vinotinto” di Mr Dudamel è stata la vera rivelazione del torneo piazzandosi al terzo posto e raggiungendo la qualificazione al mondiale di categoria; un risultato mai ottenuto prima. Il regista e capitano Yangel Herrera (1998) in orbita Manchester City, ma “parcheggiato” alla società satellite New York City, ha favorevolmente impressionato per visione di gioco, tecnica e capacità balistiche. La coppia di difensori centrali William Velásquez (1997), preso dal Watford e girato in prestito all’Udinese e Josué Mejías (1997) del Carabobo hanno rappresentato il grande punto di forza del Venezuela, entrambi bravi nel palleggio e nel gioco aereo, in particolare il primo. Il terzino Ronald Hernández (1997) dello Zamora è stato un vero moto perpetuo sulla corsia di destra, a suo vantaggio vanno una notevole progressione, la velocità e una discreta tecnica di base. Il “trottolino” dello Zamora Ronaldo Lucena (1997) ha dato spesso imprevedibilità al gioco della squadra di Dudamel, ma indubbiamente il giocatore più in vista è stato il minuto esterno offensivo di Yeferson Soteldo (1997) dello Huachipato, un’ala in grado sempre di creare la superiorità numerico in virtù del suo dribbling e della sua notevole velocità.