Damiani: "Per la Match Analysis e la Team Analysis è fondamentale la pianificazione"

25.10.2017 12:54 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: N.C. FOOTBALL COACHING
Damiani: "Per la Match Analysis e la Team Analysis è fondamentale la pianificazione"

 

Ho smesso di giocare presto iniziando ad allenare all’età di trent’anni prime squadre fino alla D, e squadre Giovanili Nazionali (Berretti, Allievi, Giovanissimi). Successivamente, ho deciso di sospendere l’attività di allenatore e dedicarmi allo studio tattico delle squadre; ho letto molto, svolto ricerche (soprattutto da letteratura anglosassone), da cui poi ne ho ricavato un libro. Nella stagione 2014/15 Riccardo Bigon mi ha poi dato la possibilità di lavorare sulle squadre avversarie per lo staff di Rafa Benitez nella S.S.C Napoli. A inizio Stagione 2015/16 ho sposato il progetto del Direttore Perinetti in serie D, per la squadra della mia città: doppia promozione fino ad arrivare alla Serie B e a vincere una Coppa Italia di Serie C.

Un aneddoto a cui tengo particolarmente è questo: nella mia parentesi in Serie D ad Aosta (2009)  ho fatto per un periodo il vice allenatore di Stefano Sottili e  ho potuto cimentarmi nell’analisi da filmato. Ci si procurava i dvd delle squadre da affrontare con vari mezzi e passavo ore e ore ad analizzare fasi di possesso, transizioni e situazioni di palla inattiva stando attendo, se il numero di maglia non era ben visibile, addirittura al taglio di capelli del giocatore da registrare! Dopo alcuni anni Sottili arrivò ad allenare nella mia città, Venezia e mi manifestò il desiderio di conoscere il “mago” delle palle inattive: Gianni Vio; detto, fatto glielo presentai: una sera ci trovammo a cena a parlare di punizioni laterali, calci d’angolo e barriere, di tecnologia applicata al calcio, con palmari e pc accesi tra una portata e l’altra, bicchieri schierati a zona e forchette in diagonale; e lì mi aprii a 360° lasciando abbastanza stupiti i miei due interlocutori. Sapevano che avevo un certo debole per l’informatica applicata al calcio, che possiedo una discreta competenza tecnico tattica e in coro mi dissero: “Claudio, dedicati alla match analysis, che qui in Italia sono tutti informatici ma pochi (per l’appunto) sono anche allenatori!” Da lì è partito tutto.

Il destino ha voluto che a distanza di anni, (non avendo accettato il contratto biennale offertomi dal Venezia), collaborerò con Mister Sottili come vice allenatore curando anche l’aspetto legato alla Match e alla Team Analysis nella prossima (e spero imminente), avventura.

L’analisi della partita: quali sono gli steps principali per la raccolta del materiale da analizzare e i tempi necessari per eseguire il lavoro?

Da dilettante, l’approvvigionamento dei filmati su cui poter lavorare è molto più difficile, a volte si è costretti riprendere le partite con mezzi propri. Tra i Prof, esistono oramai piattaforme come WyScout, Sics, Panini, ecc., che danno la possibilità di scaricare le gare d’interesse già poche ore dopo la fine delle stesse. L’ottimizzazione dei tempi, in questo lavoro è importantissima. Con turni di campionato domenicali, la relazione e l’analisi video della squadra da affrontare (Team Analysis) deve essere già pronta almeno per il martedì successivo, nel primo pomeriggio. Ma si consideri che deve essere eseguito anche un filmato che va ad evidenziare i punti salienti della gara della nostra squadra, con cose fatte bene e cose fatte meno bene (Match Analysis). Questa è comunque la prima cosa che va prodotta ed analizzata prima di dedicarci agli avversari. Il lavoro comporta molte ore di lavoro davanti ai pc, mediamente 6/7 ore al giorno, considerando che nelle stagioni in cui ero al Venezia andavo anche ad osservare dal vivo l’ultima partita dei nostri avversari. Gli sforzi devono essere poi raddoppiati se non triplicati in caso di turni infrasettimanali o impegni di Coppa.

Il lavoro d’equipe con il Mister per le indicazioni sul materiale da estrarre in cosa consiste?

Deve esserci una comunicazione diretta ed efficace; a inizio stagione si stabiliscono i “paletti” che sanciscono il cosa, il come, il quando e il perché fare. La pianificazione è fondamentale.

Per ciò che concerne lo studio degli avversari il mio lavoro è un po’ più autonomo e si basa sulla visione di almeno 4 partite scelte in base a determinati fattori:

– l’atteggiamento in casa o fuori;

– l’atteggiamento contro squadre che giocano con il nostro stesso sistema di gioco;

– l’ultima gara a prescindere se giocata in casa o fuori, ma importante per essere aggiornati su situazioni di forma dei giocatori, infortuni dell’ultim’ora, squalifiche.

Altro aspetto importante è quello legato alla formazione che ci affronterà. In base ai fattori sopra citati sarebbe sempre importante indovinare l’11 iniziale che dovrà affrontarci, E’ un giochino divertente che comporta però non poco tempo di studio.

L’aspetto legato alla nostra squadra viene elaborato in modo più collaborativo: la scelta degli eventi da mostrare al gruppo deve avere finalità positiva portata al miglioramento. E’ importante altresì mostrare ai nostri calciatori anche qualche azione di reparto particolarmente positiva: ciò è fondamentale per incrementare la loro autostima.

Quali sono le principali fasi di gioco da analizzare e come devono essere analizzate?

L’atteggiamento (aggressivo, attendista, fanno la partita tenendo il possesso di palla).

La fase di possesso (Impostazione – costruzione, sviluppo a centrocampo, attacco alla linea difensiva).

La fase di non possesso (prima pressione; difesa a centrocampo, comportamento della linea difensiva).

Il recupero palla (e le eventuali ripartenze).

Palle inattive a favore e contro.

La cura dei dettagli è un’arma in più, quanto è importante secondo te?

Per ciò che concerne la cura dei dettagli, considero importante produrre altri filmati relativi a singoli giocatori avversari e all’insieme delle reti fatte e subite per carpire se vi siano o meno costanti nella finalizzazione e/o in fase difensiva (subiscono molti gol allo stesso modo?).

Fondamentale inoltre un report cartaceo che riassuma e si correli a tutto ciò che viene prodotto a video (descrizione dei giocatori, fasi di gioco, palle inattive, ecc), oltre a qualche dato statistico importante.

Non possiamo non parlare di palle inattive

Le palle inattive influiscono oramai mediamente per oltre il 35% sul risultato di una partita di calcio. la raccolta di informazioni è importante per poter meglio valutare come attaccare, dove attaccare e quando attaccare la squadra avversaria. Ciò dipende da molteplici fattori sia in fase offensiva che in fase difensiva. Individuare come marca la squadra avversaria: “a uomo”, “a zona” o col metodo “misto, quali sono gli spazi in cui sono più deboli o portano minor densità di giocatori. Sistemano giocatori in posizione avanzata pronti per il contropiede?

Di contro: quanti giocatori portano in area? che tipo di traiettoria utilizzano (ad uscire, a rientrare)? Chi sono i saltatori più forti?

Quello delle palle inattive è uno studio a sé stante: viene definito “gioco statico” in cui le mosse dei giocatori non sono simultanee come nel “gioco dinamico”, ma sono sequenziali. Inoltre non esistono i ruoli che vengono utilizzati nel sistema di gioco (esiste il centrocampista nelle palle inattive?). Nei calci piazzati un difensore può essere il miglior attaccante della squadra!

Come deve essere il risultato dell’analisi video?

Il montaggio del video deve avere una “storia”, ovvero un capo e una coda sulla base di quanto descritto nella risposta alla quarta domanda, oltre a qualche altro dettaglio (occasioni fatte e subite, ad esempio).

L’aspetto della durata è importante: mediamente un filmato da proporre alla nostra squadra non dovrebbe superare la durata di 15’ (gioco statico + gioco dinamico), onde evitare perdite di attenzione poco producenti da parte del gruppo.

Nel report cartaceo evidenzio ultimamente la durata di tutti i video che preparo. In questo modo si hanno indicazioni per poter eventualmente distribuire i filmati nell’ambito di più riunioni tecniche nel corso della settimana. Ad esempio: dedicarsi alla visione dei filmati delle palle inattive della squadra avversaria, prima della seduta di rifinitura dedicata ai calci da fermo.

Qual’è il tuo pensiero sul passo che non è stato ancora fatto in questo campo e dove si può migliorare?

Considero che la figura  dell’analista tattico debba essere qualificata e riconosciuta dal nostro Settore Tecnico, in quanto sempre più richiesta e non solo da società professionistiche. Un analista tattico deve saper leggere la partita alla pari di un allenatore, con deve parlare la stessa lingua.

L’analista tattico dovrebbe avere la sua giusta collocazione nell’ambito di uno staff tecnico, vincendo quella perdurante ritrosia di molti Direttori Sportivi o Presidenti che non comprendono ancora l’importanza che ha tale ruolo nell’economia tecnica di una stagione

Ma qualcosa, penso si stia già muovendo…

 

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