FOCUS FS24 – Alla scoperta di Pontisso, gioiello friulano che ha fatto innamorare la SPAL

14.09.2016 20:03 di  Francesco Fedele   vedi letture
FOCUS FS24 – Alla scoperta di Pontisso, gioiello friulano che ha fatto innamorare la SPAL

 

Terza giornata del campionato di Serie B, Ascoli-Spal, minuto 29: calcio di punizione dalla sinistra per i romagnoli, i padroni di casa rinviano non benissimo, dai 20 metri (se non oltre) arriva il numero 21 che con un destro al volo di potenza e precisione inaudita batte l’estremo difensore Lanni. Perché “il numero 21”? Perché presentarlo così banalmente in un’introduzione non renderebbe giustizia al suo talento. Signore e signori, quest’oggi vi parliamo di Simone Pontisso.

CONOSCIAMOLO MEGLIO – Nato il 20 marzo 1997, Simone muove i primi passi nel mondo del calcio prima tra le fila del Codroipo e poi nel Donatello. Friulano doc, è a quella regione, con i colori della società più importante sul territorio, alla quale decide di legarsi: nell’annata dei Giovanissimi Regionali, arriva la chiamata dell’Udinese. Rifiutare? Manco per sogno. Tutti gli addetti ai lavori si innamorano calcisticamente di questo ragazzo, che compie tutta la trafila delle giovanili fino ad arrivare in prima squadra, lanciato dall’ex tecnico dei bianconeri Andrea Stramaccioni: 31 maggio 2015, è questa la data che probabilmente Simone ricorda con più piacere, quando fa il suo esordio tra i grandi nella rocambolesca sconfitta per 4 a 3 sul campo del Cagliari. La carta d’identità dice 17 anni, questo la dice lunga sulla personalità del ragazzo.

NON È FINITA QUI – No, assolutamente. Perché la carriera di Simone, la breve seppur intensa carriera del ragazzo, è tutto un gioco di numeri e date, almeno fino ad ora. C’è un’altra data da segnare nel personalissimo album dei ricordi: il 29 giugno di quest’anno. Il motivo? Parliamo del giorno nel quale viene ufficializzato il passaggio di Pontisso alla SPAL (la formula è quella del prestito con diritto di riscatto e contro riscatto), in Serie B. Per la gavetta, per farsi le ossa, per dimostrare all’Italia intera che ciò che ha mostrato in Primavera è in grado di farlo anche tra i grandi e quando i tre punti sono vitali e non quasi marginali.

CARATTERISTICHE TECNICHE – Ma cos’è davvero in grado di fare questo ragazzone di 184cm? Parliamo di un centrocampista bravo in entrambe le fasi, che predilige l’impostazione all’interdizione ma che sta avendo una crescita esponenziale sotto quest’ultimo aspetto. Come ogni buon giocatore di mediana che si rispetti, ama avere il pallone tra i piedi e smistarlo per i compagni, sia sul lungo che nel fraseggio corto. Ulteriore qualità di Pontisso è che non parliamo di un giocatore che cerca solo l’appoggio al compagno, in quanto lo si trova spesso nella metà campo avversaria per provare a battere a rete, come dimostrano i 4 gol messi a segno nella scorsa stagione con la Primavera dell’Udinese, oppure il prima citato gol all’esordio con la SPAL. Agile e bravo nel coordinarsi, le lunghe leve che possiede gli impongono di provare a lavorare ulteriormente sulla velocità nello scatto e l’accelerazione, in quanto limando questi ultimi particolari può davvero diventare un calciatore completo. Fino a poco tempo fa cercava spesso la giocata ad effetto (che ha nelle corde), ma pian piano ha imparato che certe qualità vanno messe in mostra nel momento adatto, segno di una maturazione che procede a gonfie vele e seguendo le giuste tappe.

PARAGONI SCOMODI, MA NON TROPPO – Come quello con Vieira, uno dei più forti giocatori in quel ruolo che la storia recente abbia conosciuto, e che spesso viene accostato a Simone che con dedizione, umiltà e voglia di fare, potrà davvero prendersi palcoscenici prestigiosi e mostrare a tutto il Paese (andiamo per gradi, c’è tempo per allargare il raggio d’azione) che queste non sono parole gettate al vento. Tutto riparte da lì, dal Cino e Lillo Del Duca: destro al volo di potenza e precisione, portiere battuto. Dieci settembre 2016, perché la carriera di Pontisso è tutto un gioco di date…