Coach Damiani: “Insigne è un numero 10, inadatto a certi compiti”

25.04.2014 08:13 di Redazione FS24 Twitter:    vedi letture
Fonte: mundonapoli.it
Coach Damiani: “Insigne è un numero 10, inadatto a certi compiti”

Croce e delizia dei tifosi azzurri: Lorenzo il Magnifico, cioe’ Lorenzo Insigne, è figlio di Napoli e della curva, ma non sempre ha reso secondo le aspettative di inizio stagione. Le ragioni sono molteplici e ai microfoni di MundoNapoli le sviscera coach Claudio Damiani: Lorenzo Insigne è uno dei migliori talenti che offre il panorama calcistico nazionale. Nato il 4 giugno 1991, quindi ancor giovane, baricentro basso dettato da una statura pari a 163 cm, ha una struttura morfologica da “numero 10” che lo rende spesso difficile da bloccare nell’1vs1.Destro naturale, sfrutta al massimo le sue qualità partendo dal lato sinistro del campo per poi convergere attraverso in conduzione del pallone che risulta realmente arduo da toglierli. Ha una visione di gioco che gli consente di fornire assist preziosi ai compagni, un cross forte e teso e un tiro che può esse potente e preciso allo stesso tempo. Più di qualche addetto ai lavori e soprattutto qualche tifoso esigente ne sta ancora attendendo la definitiva esplosione. C’è da premettere che l’impiego di Insigne di Benitez lo rende attore di un ruolo assai diverso rispetto a quello svolto col maestro Zeman (un’autentica “chioccia per il giocatore), ai tempi di Foggia prima e Pescara successivamente. Zdenek Zeman lo vuole per la sua seconda avventura a Foggia. Qui Insigne esordisce subito alla 1° giornata contro la Cavese (in cui ha anche militato), segnando prima rete tra i professionisti nella sconfitta interna per 2-3 contro la Lucchese appena una settimana più tardi. Ma il “ boemo” utilizzava un modulo collaudato: il 4-3-3. Il giocatore veniva utilizzato come attaccante esterno e senza tanti oneri di copertura. In questo modo sfruttava al massimo le sue caratteristiche (19 reti a fine stagione). La stagione successiva Zeman va a Pescara, in B e vuole assolutamente con se Lorenzo Insigne, che insieme a Immobile e Sansovini ricorda molto le gesta del trio Rambaudi-Baiano-Signori. Anche in qui, Insigne si dimostra decisivo con gol e assist. Da un punto di vista tattico il giocatore nasce come trequartista puro, il classico “numero 10” appunto che a mio avviso rende di più spaziando tra la linea dei difensori e dei centrocampisti avversari per non dare punti di riferimento fissi; non è un giocatore a cui si dovrebbero dare troppi compiti “scolastici” a livello difensivo al fine di mantenerlo lucido per le azioni di finalizzazione e l’adempimento delle transizioni offensive. E’ probabile che la mancata esplosione che tutti si aspettavano nel corso di questa stagione che va a finire, sia dovuta a un impiego tattico che prevede oltre una spiccata capacità offensiva, una propensione difensiva non indifferente che a mio modo di vedere “snatura” non poco le potenzialità di un fantasista puro. Il modulo 1-4-2-3-1 adottato da Benitez ha coinvolto Insigne come trequartista laterale di sinistra: le frequenti rincorse a ritroso e un conseguente dispendio energetico rilevante, hanno forse limitato le prestazioni del calciatore. In particolar modo in Europa, dove le squadre giocano ( a differenza dell’ultima moda italiana), con esterni bassi (che danno costante superiorità numerica in fase offensiva) e alti, il giocatore ha avuto difficoltà ad esprimersi secondo le sue caratteristiche”

 

Claudio Damiani è la firma principale del sito mistermanager, allenatore Uefa B, autore del fortunato libro “Studiare gli avversari… e se stessi” nonche’ docente per il corso per talent scout della Football Solution di Stefano Perna