ESCLUSIVO Talent scout Mezzina: "Entella società a misura d'uomo. I prospetti li visiono almeno tre volte ed incrocio informazioni"

Un uomo di calcio a trecentossesanta gradi: allenatore, osservatore e grande esperto di calcio giovanile. Il suo nome è Sergio Mezzina, pugliese, che in questo momento ricopre l'incarico di scout per il Sud Italia dell'ambiziosa Virtus Entella nonchè Responsabile Tecnico della ASD Giovani Cryos.
Mezzina raramente si presta ai microfoni, ma ha fatto uno strappo alla regola per la redazione di www.footballscout24.it
Da qualche mese è il Responsabile tecnico della ASD Giovani Cryos, quali sono i progetti che sta portando avanti?
"E' una società in forte crescita sul territorio, che si avvale, oltre alla struttura dell'attività agonistica di cui sono responsabile, anche di una scuola calcio che, oltre ai numeri importanti, lavora con qualità e professionalità, ben diretta dal prof.Ciro Gallo. I progetti sono sempre quelli che si dovrebbero portare avanti in ogni settore giovanile: la crescita del singolo calciatore,sotto il profilo tecnico ed umano,con la speranza che qualcuno possa fare il salto di qualità ed essere acquisito da club professionistici. Non è facile, ma lavoriamo per questo"
Ha lavorato per il Taranto, in passato per il Lecce di Corvino. Come si spiega il momento difficile del calcio pugliese?
"L'esperienza di Lecce con un grande esperto di settore giovanile come Corvino (i risultati parlano per lui a Lecce e Firenze) è stata un passo decisivo per la mia formazione. Lì ho allenato per due anni curando Esordienti e Giovanissimi regionali, in un ambiente molto professionale e con uno staff di primo livello, da cui ho imparato molto. Indubbiamente non è un momento florido per il calcio pugliese ed ogni piazza ha una storia a sè. Sicuramente quando viene meno una continuità di gestione i problemi si ripropongono puntualmente. Il bacino d'utenza della Puglia è comunque notevolissimo e solo ripartendo dalla valorizzazione dei prodotti del territorio, come anni prima hanno fatto Bari e Lecce, si può ritornare a buoni livelli"
Ricorda un insegnamento di Pantaleo Corvino, da molti considerato un talent scout di livello internazionale?
"La cosa che maggiormente mi stupiva di lui era che pur impegnatissimo nella gestione di un club di serie A conoscesse anche l'ultimo piccolo calciatore dei Pulcini ,e volesse incontrare i tecnici almeno una volta a settimana per fare il punto della situazione. Ovviamente era di frequente sui campi dove ci allenavamo, un martello in senso positivo sotto questo punto di vista ed uno stimolo continuo per noi tecnici"
Esser un allenatore da' una marcia in più nell'attività di scouting?
"Credo proprio di sì. Ci sono conoscenze diverse, si valutano aspetti tecnico tattici che solo il vissuto sul campo può dare, e soprattutto è più semplice avere i parametri di valutazione sulla crescita dei giovani, in quanto frutto di esperienze personali"
E' uno scout tecnologico (tablet, software specifici etc) o tradizionalista?
"La giusta via di mezzo, anche se necessariamente devo sempre aggiornarmi sotto il profilo tecnologico. Ho ancora margini di miglioramento, per usare un eufemismo!"
Negli ultimi due anni ha lavorato come osservatore per il Sud dell'ambiziosa Virtus Entella. E' un progetto che puo' far scuola in Italia?
"E' una società molto seria per la quale sono orgoglioso di lavorare dallo scorso anno. L'attività di scouting diretta da Andrea Grammatica è capillare ed improntata sempre alla qualità ed alla prospettiva. Soprattutto è avallata e supportata alla grande dalla stessa società, che ci crede fermamente. Io mi occupo dell'area meridionale. Amo ripetere che l'Entella è una società "normale", a misura d'uomo, dove ogni figura professionale occupa un ruolo ben preciso, in sinergia con le altre, e le risorse economiche vengono gestite sempre in maniera mirata in relazione agli obiettivi. E di questi tempi nel calcio la "normalità" è merce rara, credimi"
Ci sono aree del Sud Italia in cui per carenze di strutture o cultura sportiva è più difficile scovare prospetti?
"Sicuramente sì.La carenza di strutture è un problema atavico da queste parti, e forse solo con gli sforzi di privati può migliorare, visto che le amministrazioni o sono poco sensibili all’argomento o hanno poche risorse. Inoltre la formazione dei tecnici è determinante per la crescita dei giovani. Ecco, a questo riguardo ritengo che la Federazione debba investire qualcosa in più"
Perchè la figura dello scout è ancora nell'ombra? Non sarebbe necessario creare un albo come già fatto per i Direttori sportivi?
"Perché tante volte, sbagliando, le società si fidano solo di determinati procuratori, acquisendo calciatori per sentito dire più che per presa visione diretta. Invece, scovare il giovane dalle categorie inferiori, dopo averlo monitorato seriamente, è vitale anche per la sopravvivenza economica del club qualora questo calciatore dovesse fare bene.In effetti non sarebbe male l’idea della creazione di un vero proprio albo anche per chi fa scouting, ma temo non sia fattibile, almeno per ora".
Quante volte visiona un talento prima di dare un giudizio tecnico definitivo?
"Credo che 3-4 volte possa essere sufficiente, ma soprattutto è importante incrociare le valutazioni con altri collaboratori, ed informarsi, qualora possibile, anche tramite chi lo ha conosciuto meglio, o per averlo allenato o per averci giocato insieme, per sapere qualcosa in più anche sulle qualità caratteriali e morali"
Chievo, Parma ed altri club stanno sondando il mercato di D: lei quali giocatori consiglierebbe ad una formazione di serie A?
"Il girone che ho avuto modo di seguire maggiormente è il girone H.Sicuramente ho visionato qualche giovane di prospettiva, ma, permettetemi, preferisco segnalarli all’Entella!"