Cosa cerco in un calciatore
Dopo tanti anni che guardo partite, mi rendo conto che ho metabolizzato quelli che sono i criteri di riferimento nel determinare se un giocatore merita di essere segnalato. Le regole che mi ero impartito all’inizio lasciano spazio ad altro, tanto che adesso posso dire con certezza che è diventata una questione di puro istinto. Un giocatore mi colpisce e solitamente mi fa accendere la spia, quando risponde a una serie di caratteristiche che a priori, nel tempo, ho definito e codificato.
Una domanda ricorrente che mi viene rivolta quando spiego quello che faccio è la seguente: ma cosa guardi in un giocatore?
Domanda che merita risposte chiare allo scopo di dissipare una serie di dubbi e, possibilmente, descrivere un metodo che devo ricodificare, dato che devo fare riferimento all’istinto che con fatica mi sono costruito negli anni e ripartirlo in una serie di regole, che sono quelle che hanno contribuito a elaborarlo.
La prima cosa che osservo è la coerenza del calciatore al ruolo, nel contesto del modulo di riferimento, che detto così, sembra un concetto estremamente difficile, ma che in realtà può essere spiegato con parole più semplici.
Partiamo dalla linea difensiva: vedo se è composta a tre o a due difensori centrali, cercando difensori più strutturati fisicamente se si gioca a due e magari con un pò più rapidità sul centro-destra o sul centro-sinistra se si gioca a tre. Gli esterni bassi devono essere una commistione di fisicità e velocità. A centrocampo voglio caratteristiche differenti a seconda che si giochi a due o a tre uomini, con particolare attenzione alla fisicità degli interni, se il centrocampo è composto a tre uomini, cui chiedo forza nelle gambe e, possibilmente, una buona falcata. In avanti voglio almeno una punta forte fisicamente che può fare bene in qualsiasi modulo offensivo ed esterni offensivi che abbiano grande velocità e forza.
Una volta chiare le caratteristiche che cerco, devo trovare i giocatori che possono avere quel tipo di requisiti. Ma come avviene la ricerca? Tendenzialmente voglio che un giocatore per essere ritenuto valido ed essere segnalato, debba avere tre qualità da cui derogo davvero poco: voglio fisicità, tecnica e intelligenza calcistica, intesa come scelta della giocata più corretta in quel determinato frangente della partita. Questo presuppone grande conoscenza da parte dello scout delle dinamiche calcistiche, in modo da poter giudicare con facilità se il giocatore in quel particolare momento della contesa sta facendo la cosa giusta. Un esempio che rende al meglio l’idea è rappresentato da quel giocatore che può passare la palla a un compagno meglio piazzato e preferisce invece intestardirsi in un dribbling che gli fa perdere il tempo di gioco. O situazioni similari che presuppongono una scelta in un dato momento che pretendo sia quella giusta.
Quindi, volendo riassumere, un calciatore che segnalo ha, in linea di principio, presenti peculiarità di buon fisico, di buona tecnica e intelligenza calcistica, che ne giustificano il mio report. Ovviamente stiamo parlando di una serie di regole che hanno l’obiettivo di semplificare il tutto e di costituire un metodo che, nel tempo può rivelarsi valido.
Si potrebbe giustamente obiettare che in questo modo magari mi potrei perdere il Messi della situazione, solo perché magari potrei non riconoscergli grande fisicità. La necessita di essere flessibile mi permette di derogare e stabilire che, se manca uno dei tre requisiti, devono essere così preponderanti gli altri due che possono in qualche modo giustificarne la segnalazione.
Un esempio di un giocatore che lo scorso anno agli Europei Under 19 mi ha colpito molto e che non rispondeva fisicamente ai miei canoni era Fran Beltran, centrocampista centrale della nazionale spagnola: solo 170 cm, ma giocatore straordinario, una sorta di calamita per ogni palla all’altezza della metà campo. Così forte che, nel centrocampo a tre del Celta Vigo di quest’anno, si è preso il posto di perno centrale togliendolo a Lobotka (cercato a più riprese dal Napoli), giocatore altrettanto straordinario nonostante i suoi 172 cm, che si è dovuto sacrificare come interno.
Quindi il mio istinto derivante dall’aver visto una media di almeno due partite al giorno negli ultimi anni (Art.: Almeno due partite al giorno leggi qui) e’ divenuto una sintesi di coerenza del giocatore al ruolo da un lato e dal possedere i requisiti di fisicità, tecnica ed intelligenza calcistica dall’altro. Solo così si costruirà una posizione autorevole nel mio archivio