Borri a FS24: "L'osservatore è un tuttologo"

Con il 'Manuale del talent scout nel calcio' il giovane osservatore Marco Borri (classe 1985) rappresenta un punto di riferimento nella manualista per gli aspiranti osservatori calcistici. Ecco l'intervista esclusiva rilasciata alla redazione di footballscout24.it
Nel tuo nuovo libro hai scritto che l’osservatore è un “tuttologo” del calcio. Come sei arrivato a questa conclusione?
Si esatto; diciamo che in particolare l’osservatore che va alla ricerca del “talento”, non quello che si occupa dell’analisi delle squadre avversarie (ha più una radice di allenatore) credo debba disporre di un ventaglio di conoscenze e competenze non riconducibili a quella di un tecnico, ma più variegate. Il talent scout non guarda ma osserva e non lo fa come un allenatore.Cerco di spiegarmi meglio: il confronto, la condivisione e la sinergia con le diverse figure professionali, che ho cercato seppur idealmente di trasmettere nel “Manuale del talent scout nel calcio” – Calzetti&Mariucci (anche grazie al contributo di altri professionisti), sono la base per la crescita della figura dell’osservatore calcistico (talent scout, scout), e per l’ottenimento dei risultati.
Il talent scout, dal mio punto di vista, è un tuttologo del calcio. Deve essere in grado di valutare e riconoscere il maggior numero di aspetti del calciatore: tecnici, tattici, morfologici, caratteriali, personali (umani); deve riuscire ad andare oltre alle apparenze, oltre al valore della prestazione e cogliere invece il valore del calciatore.
Il professionista dispone di tutti gli strumenti necessari per poterlo fare, ma nel contempo non si può sostituire alle competenze specifiche di tutte le figure professionali che, con il loro lavoro, contribuiscono alla formazione, al miglioramento e al mantenimento (in integrità) della performance del calciatore, come l’allenatore, l’allenatore dei portieri, il preparatore atletico, il posturologo, lo psicologo, ecc.
Le competenze utili all’osservatore sono davvero tante e il poter imparare qualche cosa da tutti - anche se di generico - è importante per incrementare il bagaglio culturale, quindi, per cogliere e valutare: “colgo solo ciò che conosco …”
E’ una pubblicazione destinata agli esperti o è rivolta soprattutto ai neofiti?
Sicuramente rispetto alla mia prima pubblicazione sull’argomento del 2014 è un testo specifico, “di un livello superiore”; nonostante questo però è scritto in modo chiaro, scorrevole e con immagini a colori che possono agevolare la comprensione del testo anche ai meno esperti in materia.
Hai intenzione di fare formazione in aula nei prossimi mesi?
L’aspetto didattico e formativo, oltre al lavoro di campo, sono elementi che ho particolarmente a cuore. Negli ultimi mesi sono stato contattato da due realtà importanti che si occupano per l’appunto di formazione, che mi hanno proposto di dare il mio contributo in questo senso. Di concreto, al momento, non c’è nulla ma se ci saranno le premesse per poter collaborare … perché no.