Braccini parla di Prato e del nuovo progetto scouting

20.02.2015 21:05 di Redazione FS24 Twitter:    vedi letture
Fonte: www.footballscouting.it
Braccini parla di Prato e del nuovo progetto scouting

Il mondo del calcio,si sa, è un mondo carico di concorrenza ad ogni livello, e uno degli strumenti più efficaci per batterla è l’innovazione. L’idea, divenuta poi progetto dell’ AC Prato è sicuramente tra le più innovative mai proposte. La società che milita nel Campionato di Lega Pro ha proposto, a chiunque volesse, di collaborare nell’attività di Scouting segnalando le giovani promesse,offrendo a tutti un’opportunità notevole. Quella che suona come una perfetta novità dalle nostre parti, è divenuta un progetto interessante e unico grazie ad AC PRATO SCOUTING 2015. Inoltre,qualche tempo prima, precisamente lo scorso Giugno l’AC Prato aveva già raggiunto anche un accordo di partnership con l’Inter arrecando maggior valore all’intero progetto societario.  Per questo motivo abbiamo voluto intervistare il Responsabile degli Osservatori del Settore Giovanile del Prato, Raffaele Braccini per parlare di Ac Prato Scouting 2015, della partnership con l’Inter e conoscere il parere di un esperto.

La società del Prato ha deciso di allargare il proprio raggio d’azione aprendosi nell’attività di scouting. Quanto incide oggi un’ottima troupe di osservatori nell’economia di una società di calcio?

“Nel calcio professionistico di oggi, dove purtroppo le risorse a disposizione delle realtà minori sono sempre più esigue, l’unica vera alternativa concreta per far crescere una società è un modello organizzativo ben strutturato del settore giovanile. In quest’ottica, ritengo che lo Scouting rappresenti le fondamenta di tutto il sistema, essendo il settore responsabile dell’individuazione dei giovani talenti da inserire nell’organico delle squadre.”

L’iniziativa suona come una novità in Italia. Qual è il modello organizzativo di scouting di riferimento e quali le idee fondamentali alla base del progetto?

“Probabilmente erano in pochi a scommettere sul fatto che un’apertura dello Scouting potesse davvero raggiungere risultati significativi in termine di partecipazione e contatti, ed invece, a poco più di quattro mesi dalla proposta lanciata dalla nostra società, ha preso vita un vero e proprio nuovo modello organizzativo per condividere la valorizzazione e selezione dei migliori talenti del calcio del territorio.

Sono fermamente convinto che chi ha veramente talento, debba avere almeno una possibilità di essere visto e valutato e di dimostrare eventualmente di avere le capacità necessarie per essere inserito nell’organico di società di livello superiore.

Poi, chiaramente, è il nostro staff di osservatori ad intervenire direttamente per verificare ogni tipo di segnalazione. La parte più complessa, infatti, è proprio capire il livello di una giovane promessa, cercando di prevedere il suo rendimento una volta inserito in una categoria superiore.

In generale il modello organizzativo è stato ereditato dal “modus operandi” del nostro ex Responsabile Settore Giovanile, Renato Galli: oggi alla Juventus, unico per capacità e intuizioni e capace di portare le nostre squadre più giovani a contendersi i titoli anche con le più blasonate Fiorentina ed Empoli. Attualmente, lo sostituiscono Francesco Safina e Jacopo Falanga: i due nuovi Responsabili, impegnati a cercare di mantenere il livello degli anni passati e, fino a ieri, collaboratori più stretti di Renato.”

Lo scorso giugno avete raggiunto un accordo importante con l’Inter. Quali sono le caratteristiche principali di questa partnership?

“Nell’immediato la partnership ha coinvolto principalmente la nostra prima squadra, ma nel progetto è prevista una collaborazione più stretta che coinvolgerà la sinergia tra i due settori giovanili. Non per ultimo ricordiamo l’ottimo risultato ottenuto, grazie al difensore Lorenzo Matteo, classe 1997, Campione d’Italia con gli Allievi Nazionali biancazzurri la scorsa stagione e ceduto proprio all’Fc Internazionale a titolo definitivo, anche se rimarrà in prestito qui a Prato in prima squadra fino al termine del campionato. “

In seguito al raggiungimento della stessa, quali sono stati i benefici ottenuti dal Prato a livello societario fin ora? E quali a livello di organico della squadra?

“Il nostro presidente Paolo Toccafondi, che ricopre anche la carica di Direttore Sportivo, ha organizzato insieme ai vertici nerazzurri un modello collaborativo innovativo nel panorama calcistico nazionale. Il progetto ben definito e solido è peraltro il primo a livello italiano nella storia del calcio. L’obiettivo futuro vorrebbe portare il Prato a realizzare sogni ambiziosi, giovando nello stesso tempo all’Fc Internazionale nella valorizzazione e nella crescita dei propri gioielli. Tale progetto, peraltro, permetterà al Prato di mantenere la propria autonomia, insieme ad un surplus tecnico, societario e qualitativo dato ovviamente da un Club di grande blasone nel panorama mondiale, quale l’Fc Internazionale.”

In qualità di capo osservatore di una società di Lega Pro, quali devono essere secondo lei i requisiti di un buon osservatore calcistico?

“Lo Scouting, inutile ribadirlo, è alla base di ogni squadra che vuole fare calcio. Un’ottima organizzazione è chiaramente fondamentale nel raggiungere gli obiettivi d’inizio stagione.

Un buon osservatore calcistico, in primis, dovrebbe essere spinto da una forte passione, necessaria per esercitare nel calcio di oggi. I meno esperti, affiancando gli operatori ricchi di esperienza, dovrebbero riuscire nel difficile compito di valutazione del giovane calciatore. Dovranno basarsi sulla previsione contemporanea ed integrante di tutte le capacità di gioco, quali, la capacità tecnica o tattica, così come quelle condizionali, ovvero la resistenza, la forza, la velocità, la reattività, la rapidità, la mobilità articolare, e tutte le altre qualità necessarie per giocare a calcio.

Quello dell’osservatore rappresenta un ruolo importante e delicato, perché i dati che trasmette e che vengono inseriti nei database del settore, se interpretati ed utilizzati bene, sono fondamentali alla società nella programmazione futura.

E’ fondamentale che un osservatore, o chi scelga di svolgere questo ruolo anche come semplice collaboratore esterno, cerchi di soddisfare alcuni parametri che la nostra società, rappresentata dai nostri due responsabili, ci comunica periodicamente negli incontri mensili che si svolgono presso la sede.

Per la nostra società questo rappresenta un po’ l’anno “zero”: un punto da cui ripartire con ambizione. Essendo quindi all’inizio di un nuovo capitolo il nostro principale obiettivo di oggi è sicuramente crescere. Crescita che, chiaramente, chiediamo anche ai nostri osservatori, nel senso di fare esperienza, conoscere ed imparare ad essere sicuri delle proprie scelte, perché selezionare un giocatore per lanciarlo in una professionista è sicuramente un passo molto importante.”