Atalanta, Stefano Bonaccorso: “Vogliamo crescere calciatori ma anche persone”

22.10.2014 05:50 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: www.footballscouting.it
Atalanta, Stefano Bonaccorso: “Vogliamo crescere calciatori ma anche persone”

“Palla al centro” intervista Stefano Bonaccorso, responsabile attività di base dell’Atalanta.

 

Ecco le sue parole:

Bonaccorso, partiamo illustrando la sua squadra di lavoro.
“Ci sono diverse figure fondamentali: Pandolfi e il maestro Bonifaccio per i piccoli amici, Rebba che è il coordinatore delle squadre dei Pulcini e Silvani che coordina gli Esordienti. Queste persone lavorano a tempo pieno per l’Atalanta occupandosi delle mansioni principali: la ricerca e il lavoro sul campo”.

 

E a livello di squadre?
“Seguiamo i ragazzi dai 2002 ai 2007: i Giovanissimi regionali B, cioè i 2002, fanno già un campionato regionale e sono l’anello di congiunzione con l’attività agonistica. Abbiamo cinque squadre, più quella dei 2007 che è in formazione. Dai 2003 in giù partecipiamo ai campionati provinciali, senza classifica secondo l’input della Figc”.

 

Anche se ormai anche a livello giovanile si guardano sempre di più i risultati.
“E spesso si traggono conclusioni sbagliate: se non vinci, allora vuol dire che stai lavorando male. Ma non è sempre così. Andrebbero fatte considerazioni più approfondite. A noi conforta il numero di giocatori che poi sono diventati professionisti: è quello che conta. Vi faccio un esempio: una delle squadre che a livello giovanile ha vinto di meno è quella dei 77, però poi tanti hanno fatto i calciatori”.

 

Invece l’Atalanta guarda prima di tutto alla crescita dei suoi giocatori. Fin dall’Attività di base.
“Noi ci impegniamo a formare giocatori che possano avere un futuro. Nel calcio di oggi dove prevale la forza e la velocità, noi non dimentichiamo il gesto tecnico: lavoriamo molto sul controllo e la tecnica di calcio, due aspetti che riteniamo fondamentali. Il tutto attraverso il gioco”.

 

Quindi tanta palla?
“Io dico sempre che il miglior maestro è il gioco. Giocando apprendi più facilmente. Lo stesso Platini ha detto che bisogna riscoprire il calcio di strada, del cortile, dell’oratorio. Ad esempio le partitelle tre contro tre o quattro contro quattro sono un mezzo allenante eccezionale”.

 

Non solo: l’Atalanta partecipa sempre di più ai tornei internazionali, anche coi più piccoli.
“Girare, confrontarsi con altre scuole, è fondamentale per crescere. Abbiamo fatto e faremo ancora tornei in Lettonia, in Lituania e in Qatar, siamo stati coi 2000 in Russia, l’anno scorso in Turchia. I ragazzi tornano cambiati e migliorati da queste esperienze. Spesso si tende a sottovalutare alcune realtà: alla Coppa Quarenghi di San Pellegrino ad esempio la squadra che per me ha espresso lo spettacolo migliore è stata quella di Helsinki”.

 

Crescere calciatori non è però l’unica finalità.
“Vogliamo crescere calciatori ma anche persone. Bellini è l’esempio che porto sempre a tutti. L’aspetto educativo è fondamentale. Noi partecipiamo a tanti tornei che possiamo vincere o perdere, ma il torneo dell’educazione lo vogliamo vincere sempre: comportarsi bene e rispettare chi organizza è un aspetto primario ed è un concetto che ricordiamo sempre ai ragazzi. E devo dire che le risposte sono sempre positive. Ogni anno incontriamo diverse volte anche i genitori: la collaborazione delle famiglie è fondamentale e serve che l’esempio arrivi anche da chi viene a vedere le partite. E anche in questo caso posso dire che siamo molto soddisfatti”.

 

Si capisce che il vostro lavoro non si esaurisce solo sul campo. Sono molte le iniziative che seguite, correlate all’Attività di Base.
“Non ci occupiamo solo della selezione e degli allenamenti, ma anche del Progetto Giovani Nerazzurri che consiste in una serie di iniziative parallele. Come il coordinamento degli “Atalanta Football Camp”, la nostra scuola calcio estiva che quest’anno ha totalizzato 1350 iscritti, oppure “La Scuola allo Stadio” che riproporremo anche quest’anno. Ci occupiamo anche degli inviti allo stadio per assistere alle partite dell’Atalanta: quest’anno la società ha riservato 500 posti a partita per i bambini degli oratori, del Centro Sportivo Italiano e delle società affiliate. Poi ci sono le attività formative come i corsi agli allenatori del Csi e delle società affiliate, o gli incontri negli oratori con la nostra psicopedagogista Lucia Castelli, altra figura fondamentale nello staff dell’Attività di base. O ancora lo stand Atalanta alla Fiera dello Sport Lilluput con il campo gonfiabile a cinque per far giocare i bambini”.

 

Uno degli aspetti che state curando in modo particolare è il rapporto e il legame con il territorio.
“Teniamo i contatti sul territorio con tutte le realtà provinciali e regionali, in particolare a Bergamo. Vogliamo essere presenti in modo massiccio sul nostro territorio e avvicinarci alle varie realtà bergamasche. La concorrenza rispetto al passato è aumentata moltissimo, perciò è fondamentale curare i rapporti, consolidarli. E noi siamo attenti, disponibili perché sappiamo che il nostro territorio è una grande risorsa”.