Brasile ai raggi x: dai calci piazzati alla sostituzione dei big assenti!

08.07.2014 21:26 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: Claudio Damiani-MisterManager.it
Brasile ai raggi x: dai calci piazzati alla sostituzione dei big assenti!

La squadra visionata (a video) ha mostrato un approccio alla gara determinato, caratterizzato da un pressing sia offensivo che ultra offensivo; ciò ha dato un segnale preciso alla squadra avversaria, apparsa sia per il tasso tecnico e il blasone della nazionale brasiliana, sia per le condizioni ambientali (gioca in casa), piuttosto intimorita nell’organizzazione di gioco rispetto alle prestazioni precedenti. Le squadre che son partite e hanno concluso (se non per gli ultimissimi minuti della partita), con un modulo speculare 1-4-2-3-1 ma con un’interpretazione differente, hanno dato vita a una gara dai contenuti spettacolari e tecnici interessanti con toni agonistici che sono anche sfociati in interventi a tratti duri e pericolosi.

 

Nel primo tempo quindi il Brasile ha imposto nettamente il proprio gioco andando subito in gol con Thiago Silva e creando numerose occasioni in particolar modo con Hulk, subendo solo in un’occasione quando Cuadrado si è visto deviare un tiro potente dallo stesso Silva a Julio Cesar praticamente battuto.

Più equilibrata la gara nel corso della seconda frazione di gioco: il Brasile rallenta e soffre non poco la buona vena di J.Rodriguez al quale è stato dato compito di “controllo” a Fernandinho. La Colombia mette in difficoltà il Brasile con mentalità aggressiva e interventi piuttosto duri. Al gol di David Luiz da calcio di punizione risponde la Colombia su calcio di rigore in un finale di gara in cui la squadra osservata soffre non poco.

 

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Palle inattive

In questo cammino di Coppa del Mondo, il Brasile ha fin qui realizzato 10 reti in totale, delle quali 6 su azione e 4 su palla inattiva subendone 4.
Le reti su “calcio statico” sono state realizzate nelle ultime due gare (1-1 contro il Cile poi finita ai rigori e in due questa gara visionata). la quarta risale al calcio di rigore realizzato da Neymar contro la Croazia.
Riassumendo, il Brasile si trova in semifinale avendo segnato agli ottavi e ai quarti solo reti scaturite da due calci d’angolo e una punizione centrale dalla lunga distanza.

Prossimo incontro (assenti sicuri)

E’ opportuno sottolineare che nel prossimo incontro saranno assenti Thiago Silva (squalificato) e Neymar (infortunato alla schiena).

Al posto del primo dovrebbe al 90% giocare Dante, il sostituto naturale, giocatore del Bayern Monaco alto 188 cm, mancino che si farà sicuramente vivo al posto del collega in occasione delle palle inattive a favore. Il problema che si potrebbe creare sarà dato dalla mancanza di un uomo “d’ordine” nel reparto, a tratti disordinato e ingenuo. Thiago Silva in questo senso ha la personalità da leader che gli consente di registrare anche a gara in corso eventuali problemi tecnico tattici, da allenatore in campo. Dante in questo, è un po’ meno efficace.
Per la sostituzione di Neymar ( 4 gol e 1 assist in 457’ di gioco), la soluzione potrebbe essere duplice: o giocherà Willian e il Brasile si schiererà con l’1-4-2-3-1 collaudato, oppure verrà inserito e confermato Ramires per un 1-4-4-2 più coperto e attento.
Non si esclude l’inserimento di Barnard, giocatore brevilineo di 168 cm come trequartista sempre per il mantenimento del modulo base.
In entrambi i casi si consideri che i in 457 minuti di gioco. Complessivamente Hulk, Fred, Jo, Willian e Barnard realizzato 1 solo gol in 921 minuti (dei quali uno in netto fuorigioco – Fred all’esordio).

Fase di non possesso di palla

L’interpretazione del modulo di gioco 1-4-2-3-1 di adottato nella fase difensiva e osservato in questa gara ha evidenziato che:

quando uno dei due difensori esterni usciva sul portatore di palla laterale la difesa si schierava esclusivamente a due linee di giocatori. Ciò consente all’ultimo giocatore posto sul lato debole di poter meglio dirigere la “trappola del fuorigioco” ma ha lo svantaggio di rendere il reparto più vulnerabile in caso di tagli o passanti degli avversari.
Il baricentro piuttosto basso della squadra ha concesso poca profondità agli inserimenti senza palla dei calciatori avversari; per questo il Brasile ha subito pochissime verticalizzazioni.
La lettura di “palla coperta” e “coperta” è stata buona così come l’esecuzione dell’elastico difensivo; in ogni situazione di respinta o di retropassaggio di media lunga gittata eseguito dagli avversari in fase di attacco, la squadra approfittava sempre di risalire ad “accorciare”
Il pressing attuato in zona offensiva e ultra offensiva, in particolare nella prima frazione di gioco è stato efficace limitando tempi di giocata e linee di passaggio; l’intensità dello stesso è diminuita nel corso del secondo tempo ( il dato dei palloni recuperati diminuisce infatti gradatamente col passare del tempo).

I due difensori centrali sono giocatori di livello mondiale, ottimamente integrati tra loro abili in fase di anticipo (in particolar modo David Luiz) e nel gioco aereo (anche in fase offensiva). Si danno reciproca copertura e soprattutto Luiz non disdegna il gioco duro. Thiago Silva costituisce un vero e proprio leader, con senso tattico e della posizione eccelsi: è lui il fulcro del reparto.
Il difetto lo si ha forse nei due giocatori esterni.

A sinistra è sempre stato schierato Marcelo, giocatore veloce che quando c’è esegue bene la diagonale difensiva, ma molto spesso, essendo un calciatore con spiccate doti offensive, si mostra in ritardo nei ripiegamenti o esce in simultanea con l’altro esterno difensivo lasciando in talune occasioni di transizione negativa, i due compagni di reparto centrali in difficili situazioni di 2vs2 o addirittura in inferiorità numerica. Nella fascia destra l’ultima gara è stata disputata da Maicon, anch’egli con doti offensive importanti e con una particolare predisposizione al cross. A differenza del compagno Marcelo non è un giocatore che salta l’avversario in dribbling, e una volta persa palla fatica ad eseguire la fase di transizione con la freschezza di qualche anno fa. L’alternativa fino a questa partita è stato Dani Alves, giocatore grintoso, dotato di buona gamba che esegue le due fasi. La squalifica di Thiago Silva potrebbe dar spazio a Dante.

Dei due centrocampisti, Fernandinho è quello che maggiormente ha compiti e caratteristiche di di rottura, seppur tecnicamente validissimo. Ha avuto il compito di controllare Il talento Rodriguez con risultati altalenanti. Buona fisicità ottimo nel gioco aereo. Paulinho, schierato a centro destra ha avuto più compiti di manovra, ma ad ogni modo è uno dei giocatori che presenta doti di resistenza tali da fargli partecipare ad ogni situazioni di transizione. Ha recuperato anche un discreto numero di palloni soprattutto quando nel corso della seconda frazione ha trovato Guarin a giocare nella sua zona. Il reparto si è ben comportato in fase di contenimento, ma nella prossima gara dovrebbe rientrare Luiz Gustavo, elemento più lento, meno aggressivo e più portato al gioco di costruzione. Paulinho dovrebbe tornare tra i non titolari.

I trequartisti (da destra a sinistra Oscar, Neymar e Hulk), hanno eseguito una buona azione di pressing per una discreta parte di gara. 
A livello collettivo, con pallone in possesso dei difensori avversari la fase difensiva è stata abbastanza soddisfacente. Tra i tre colui il quale ha svolto un lavoro extra rispetto alle gare precedenti è stato Oscar che ha dimostrato notevoli doti di corsa e resistenza percorrendo la fascia laterale senza perdere lucidità. 
Hulk, specie nel primo tempo ha contribuito a sostenere Marcelo nella sfida con Quadrado lungo la fascia di competenza, riuscendovi in modo sufficiente.

Neymar ha contribuito a suo modo all’azione collettiva di pressing e anche nelle situazioni di palla inattiva costituiva l’elemento più avanzato in situazione di attacco preventivo.

Negativa la prestazione di Fred che è apparso praticamente nullo in fase offensiva e in fase di non possesso era il giocatore che dava inizio al pressing.

Le ultime tre gare disputate mettono a risalto alcuni aspetti della fase difensiva del Brasile. 
In fatto di tiri subiti, il totale è di 28 e questo è un dato sintomatico (il 25% nello specchio della porta): quindi il Brasile è una squadra che concede molte finalizzazioni agli avversari

Fase di possesso di palla

Lo schema prevede tre trequartisti e due mediani davanti alla difesa con i due difensori esterni aventi spiccate caratteristiche offensive.

Inizio del gioco

La fase di costruzione tenderebbe ad essere ragionata; con palla in mano al portiere il gioco inizia con la trasmissione a uno dei quattro difensori per la successiva ricerca del metodista (in questa gara scendevano a ricevere sia Fernandinho che Paulinho ma nella prossima gara sarà sicuramente Luis Gustavo l’avversario da contenere se non si vuol far ricevere al “regista”).

Se i difensori non si trovano in condizione di servire il centrocampista, la palla viene servita a uno dei difensori esterni, dopo un giro palla anche ostinato.

Apro una parentesi su inizio del gioco da rimessa del fondo: solo una volta sono scesi i due centrali al di sotto del vertici secondo uno schema molto utilizzato negli ultimi tempi per allungare le maglie degli avversari. Julio Cesar ha sempre calciato lungo e il gioco iniziava sulla “seconda palla”.

Sviluppo del gioco

Con palla al terzino o comunque in zona centrale la manovra si sviluppava con un continuo movimento a smarcarsi dei quattro giocatori avanzati e un posizionamento avanzato dell’ esterno di difesa opposto (lato debole), pronto all’inserimento senza palla.

E’ capitato spesso che entrambi i difensori esterni si siano ritrovati sulla trequarti in una situazione di perdita del possesso palla lasciando solo David Luiz e Thiago Silva ad affrontare la transizione negativa. Dei due mediani, quello che si fermava a dare maggiormente copertura preventiva era Fernandinho.

in sintesi la fase offensiva osservata prevedeva: 
un gran movimento senza palla dei trequartisti, a tratti anche con cambio di zona di competenza, a creare linee di passaggio efficaci; 
un avanzamento simultaneo dei due difensori esterni (quello sul lato debole in modo molto più accentuato);
la ricerca della punta centrale Fred (spalle alla porta), per lo scarico su uno dei trequartisti e soluzione centrale o apertura sugli esterni;
l’inserimento senza palla di Paulinho in profondità su movimento contrario eseguito da Oscar verso il centro del campo a trovare spazi in verticale.

Finalizzazione

Contro la Colombia il Brasile ha tirato 11 volte verso la porta; 7 volte su azione, 1 volta (1 gol) su calcio d’angolo, 3 volte su calcio di punizione (secondo gol). Quasi la totalità dei tiri eseguiti verso la porta avversaria è scaturita dalla zona della trequarti centro sinistra e protagonista, con scarsa precisione è stato Hulk.

Da notare che a livello di conclusione aerea il computo è uguale a 0 e questo la dice lunga anche sulla prestazione della prima punta Fred utilizzata anche a questo scopo ma soprattutto sulla produzione di cross (12 totali, ma solo 3 completati; 5 respinti e 1 deviato).

Nelle ultime tre gare, i tre gol sono stati originati da calci da fermo: 2 calci d’angolo battuti da destra con parabola a rientrare e una punizione calciata di potenza da distanza considerevole.

Fasi di transizione

La fase di transizione positiva ha avuto quasi sempre dei “timing” piuttosto brevi ed era finalizzata a far pervenire il pallone in zona ultra offensiva, nel minor tempo possibile.

Il maggior numero di palloni recuperati (24 su 51), si è avuto per intercettamento, quindi anche per errata trasmissione del pallone da parte degli avversari. 18 palloni sono stati conquistati attraverso contrasti vincenti.

Sintomatico è anche il dato sul campionamento temporale che dimostra il fisiologico calo di aggressività che il Brasile ha avuto nel secondo tempo quando ha conquistato solo 20 palloni rispetto ai 31 della prima frazione.

I giocatori che maggiormente hanno partecipato alla transizione positiva sono stati Paulinho, Oscar, Hulk, Fred e Neymar.

Transizione negativa: una palla persa da Maicon con un’errata disposizione del reparto difensivo, più un’altro errore di tattica individuale di David Luiz, è costato il gol subito su rigore.

In linea di massima, tutti i giocatori del Brasile eccetto Neymar e Fred partecipano al ripiegamento difensivo dopo aver perso il possesso di palla.

Il maggior numero di palloni persi si è avuto a causa di errori sui passaggi (24 passaggi sbagliati su 59 palloni persi).

Gestione delle palle inattive a favore
Calcio d’angolo a favore

Il calcio d’angolo che ha portato al vantaggio il Brasile: calcia Neymar di destro da sinistra e quindi con parabola a rientrare. Disposizione: 
Fred va incontro alla traiettoria partendo da una zona antistante il portiere;
Fernandinho gioca sull’anticipo del giocatore disposto a zona sul vertice dell’area di porta
David Luiz e Paulinho attaccano il centro della porta;
Thiago Silva esegue un movimento a semicerchio per attaccare la zona del secondo palo
Oscar si dispone fuori area per copertura preventiva o ricevere eventuale respinta;
Marcelo si propone nei pressi dell’angolo di battuta a creare “disagio psicologico”

Non si sono notati blocchi in area o calci d’angoli battuti corti.

Calcio d’angolo a favore battuto da destra.

Lo calcia sempre Neymar, in questo caso la traiettoria sarà ad uscire nella maggior parte dei casi nella zona del secondo palo. 
I saltatori sono sempre stati i seguenti calciatori:
Fernandinho che gioca sull’anticipo del giocatore disposto a zona sul vertice dell’area di porta;
David Luiz, Paulinho, Thiago Silva, Fred ad attaccare la palla;
Oscar si propone nei pressi del vertice dell’area di rigore a portare via densità dalla stessa;
Hulk è posizionato fuori area, pronto a raccogliere respinta.

Non si sono notati blocchi in area o calci d’angoli battuti corti.

Punizioni centrali dalla distanza considerevole.

Nei tiri dalla lunga distanza in cui il Brasile calcia di potenza, i calciatori addetti alla battuta sono solitamente David Luiz (destro) e Hulk (sinistro).
Può accadere che al calcio dalla distanza lunga possa andare Neymar, di destro. In questo caso si opterà per un tiro “piazzato” anziché potente. E ciò in taluni casi si può intuire da due giocatori a prolungamento della barriera per ritardare l’eventuale stacco del portiere.

Punizioni centrali. Lo specialista è Neymar, che sarà comunque indisponibile per un infortunio. Si tenga conto che Fred è solito posizionarsi a bloccare l’ultimo uomo della barriera avversaria che tende ad uscire in caso di punizioni “ a due”.

Punizioni laterali.

Sono affidati a Neymar, a destra e a sinistra; Fernandinho esegue sempre una sorta di marcatura sul “corto” avversario finalizzata all’anticipo. 
Hulk, Marcelo e Oscar così come Maicon non partecipano alla “caccia” del pallone e sostano in copertura preventiva.
I saltatori “fissi” sono sempre David Luiz, Fred, Paulinho e Thiago Silva (si consideri che nella prossima gara quest’ultimo sarà squalificato).
In certi casi si “butta” dentro anche Oscar.
Le zone di “attacco porta” non sono sempre così delineate e i giocatori tendono a variare spesso la direzione
d’inserimento.

Gestione delle palle inattive a sfavore
Calci d’angolo contro.

Nei calcio d’angolo a sfavore quattro giocatori si schierano a zona:
Marcelo si posiziona sulla linea di porta a dare copertura a Julio Cesar;
Fernandinho si posiziona sulla linea dell’area di porta perpendicolare al primo palo;
Fred attacca il pallone poco dietro a lui;
Hulk si posiziona a vigilare fuori area.

In marcatura vanno: David Luiz, Thiago Motta, Paulinho, Oscar Se la parabola dovesse essere a rientrare, Fernandinho accorcia un po’ di più verso il palo. In posizione avanzata si posiziona Neymar.

 

Punizioni laterali a sfavore.

Nella situazione di punizione laterale a sfavore tre giocatori si schierano a zona:
Fernandinho è primo uomo della linea a fare il “corto”;
Fred attacca il pallone poco dietro a lui a seconda del tipo di traiettoria prevista;
Hulk si posiziona in barriera (se questa dovesse essere composta da due elementi si aggiunge Marcelo).

I giocatori in marcatura sono: David Luiz, Thiago Silva, Paulinho, (Oscar)
In posizione avanzata si posiziona Neymar.

Condizione fisica e psicologica della squadra
Adattamento

La squadra ha speso molte energie nel corso di un primo tempo basato su intensità, aggressività finalizzato alla conquista del pallone e per questo si è mostrata preparata. Ha avuto un calo di lucidità nella parte centrale del secondo tempo in cui ha subito una fase piuttosto determinata della Colombia motivata a recuperare l’1-0.

Nonostante questo, a livello collettivo la squadra ha risposto pienamente dal punto di vista condizionale
Inoltre, sicuramente per non rovinare gli equilibri in un momento difficile, il C.T. Scolari ha eseguito la prima sostituzione nei minuti finali, forse un po’ troppo tardi, rischiando di subire il pareggio.

L’adattamento ai 90’ minuti comunque si è notato, così come, per ovvi motivi, alle condizioni climatiche.

Condizione psicologica

Lo stato d’animo del pre gara, era di preoccupazione e di pressione (costante), esercitata in modo prorompente da media e tifosi; questo a causa della sfiorata eliminazione contro il Cile dopo i calci di rigore.

Ma il corso della gara, soprattutto grazie a un approccio “giusto”, ha cancellato a tutti perplessità e timori presunti.

Il Brasile ha dimostrato aggressività e “fame” sin dai primi minuti, rinunciando a volte anche a giocate di fino per badare ad affrontare con la sostanza una gara che la vedeva rischiare l’eliminazione.

Ma il ritorno all’ansia si è avuto dapprima con l’ammonizione a Thiago Silva che gli costerà la squalifica; ma soprattutto con l’infortunio subito da Neymar che ha sancito al giocatore la fine della competizione (intervento di Zuniga).

Anche la gestione dell’emotività è stata buona, soprattutto in occasione di qualche accenno di rissa dovuto a scontri di gioco ai limiti piuttosto duri e a volte scorretti.

Il Brasile va quindi a perdere l’uomo squadra proprio nel momento più delicato insieme al leader carismatico della difesa.

Se la squadra si presenta senza remore e limitazioni mentali legate a queste assenze, praticando la stessa filosofia di gioco utilizzata in questa gara la partita la può fare…

Noi dovremmo sicuramente essere bravi a lavorare sotto l’aspetto psicologico nella testa dei nostri giocatori, inculcando che il Brasile è il Brasile anche senza due tra i giocatori più forti al mondo.

Consigli e suggerimenti
In fase difensiva

Sicuramente se rientrerà Luis Gustavo quasi tutti i palloni verranno fatti passare per i suoi piedi al fine di sviluppare l’azione offensiva; quindi un controllo del giocatore attraverso un nostro trequartista alimentato da una pressione sui due difensori esterni nel momento in cui il gioco viene proiettato su di loro potrebbe essere un buon approccio di studio.

Personalmente, giocherei con un modulo 1-4-4-1-1 per utilizzare un trequartista abile anche a svolgere compiti difensivi e avere parità numerica nelle zone laterali. Inoltre è un modulo precauzionale, vista la superiorità tecnica degli avversari

Con palla a Julio Cesar e se dovesse giocare Dante, farei indirizzare il pallone verso quest’ultimo per non fare impostare a David Luiz che ha doti tecniche migliori e soprattutto ha un lancio lungo e preciso che può creare difficoltà se non si “scappa” in modo adeguato.

Accorgimenti dovranno essere presi nel caso di conferma di Paulinho, abile a inserirsi a dare profondità.

Fred spesso rientra tra la linea dei difensori e la linea dei centrocampisti a ricevere per lo scarico, creando spazi alle sue spalle per inserimenti dei trequarti. In questo caso i nostri difensori centrali devono prima di tutto comunicare e in secondo luogo, praticare in modo intelligente l’azione di “prendo e mollo”.

Palle inattive: due degli ultimi tre gol sono stati realizzati su azione da calcio d’angolo con movimento incontro di Fernandinho per il velo o la prima deviazione, con Fred dietro a ruota. Sia da destra che da sinistra la palla è indirizzata quasi sempre nella zona del secondo palo.

Fase offensiva

Lo schieramento della difesa a quattro con due linee quando il portatore di palla si trova sul lato forte, deve tentare i nostri giocatori offensivi a eseguire azione di taglio e passante. Questo al fine di sfruttare la mancanza di copertura (centrale) reciproca dei difensori avversari

Occorre allo stesso modo fare attenzione a non cadere nella trappola del fuorigioco. Considerando l’ultima gara, il Brasile gioca con un baricentro piuttosto basso e quindi tende più che altro a togliere profondità, piuttosto cha a darla.

Riuscire a creare superiorità numerica soprattutto nella fascia in cui opera la coppia Marcelo-Hulk, consentirebbe, con i giocatori giusti di creare difficoltà all’avversario.

 

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