Top 11 del Sub-17 Sudamericano 2015

01.04.2015 00:26 di Redazione FS24 Twitter:    vedi letture
Fonte: Generazione di Talenti
Top 11 del Sub-17 Sudamericano 2015

Il Brasile mantiene la sua egemonia e nonostante la sconfitta nell’ultima partita contro la Colombia, si conferma campione sudamericano Under 17. La selezione “Canarinha” allenata dal tecnico Caio Cesar Zanardi ha trionfato nella fase hexagonal, piazzandosi davanti ad Argentina, Ecuador, Paraguay; queste 4 squadre si sono anche qualificate per il Mondiale under 17 che inizierà il 17 ottobre in Cile.
Pur partendo male nella fase iniziale a gironi, la nazionale verdeoro ha trovato consapevolezza nei propri mezzi andando avanti nel torneo e, facendo leva su un centrocampo di qualità e dinamicità, oltrechè sul bomber Leandro, è riuscito ad ottenere la vittoria finale.
La kermesse continentale sudamericana ha messo in mostra alcuni interessanti talenti, nessun “nuovo Messi”, ma comunque prospetti dal futuro assicurato, che sicuramente nei prossimi anni vedremo calcare i campi del Vecchio Continente. Noi di generazioneditalenti.it abbiamo voluto stilare una Top 11 del Sub-17, aggiungendo anche altri giocatori di qualità che hanno dimostrato di avere tutti i requisiti per affermarsi a grandi livelli.

 
ARGENTINA
: L’Argentina dopo un inizio di torneo deludente ha messo in mostra alcuni interessanti elementi: in particolar modo va segnalato l’attaccante di movimento Tomas Conechny (1998) di proprietà del San Lorenzo, un giocatore rapido e dal senso del gol, sono sue ben 5 reti dell’Albiceleste. Sempre in attacco si è messo in luce, solo a sprazzi, il talento dell’altro giocatore del Ciclón, German Berterame (1998), un’ala dotata di un buon fisico e di buone qualità tecniche. A centrocampo vanno monitorati il centrocampista offensivo (in alcuni frangenti del Sub-17 è stato posizionato nel ruolo di esterno d’attacco) Pablo Ruíz (1998), compaesano di Conechny, anche lui prodotto del florido vivaio del San Lorenzo. Anche la dinamica e tecnico mezzala, il “tucumano” Exequiel Palacios (1998) del River Plate, ha palesato grandi margini di crescita; il gioco dell’Argentina è quasi sempre passato dai sui ispirati piedi. In difesa i migliori elementi sono stati il centrale Juan Antonio Di Lorenzo (1998) dell’Indipendente (a volte troppo irruento e nervoso) ed il portiere Franco Petroli (1998) del River Plate; un altro interessante estremo difensore prodotto della cantera dei “Millonarios” dopo il più noto (ed anche più bravo, Petroli pecca a volte in concentrazione) Augusto Batalla.

BOLIVIA: Nella selezione del tecnico Claudio Angel Chacior, nonostante la squadra non si sia qualificata alla “fase hexagonal”, hanno messo in luce delle buone qualità il trequartista del Club Callejas Henry Vaca (1998), giocatore brevilineo, imprendibilie quando parte in dribbling palla al piede. Il giovanissimo mediano difensivo classe 1999, Luis Junior Iriondo del Club Real Santa Cruz, ha mostrato una forte personalità, una grande maturità tattica (nonostante in campo sia stato spesso uno dei più giovani) e soprattutto di saper abbinare perfettamente la fase d’interdizione a quella d’impostazione. Altri due centrocampisti de “La Verde” con attitudini prettamente offensive vanno seguiti con molta attenzione il tecnico Daniel Camacho (1998) del Bolivar ed anche il prestante e qualitativo figlio d’arte (il padre è El Bomba Gutiérrez) Limberg Gutiérrez (1998) del San Martín de Santa Cruz, impiegato però ad intermittenza dal suo allenatore.

BRASILE: Nel Brasile allenato da Mr Caio Cesar Zanardi, la “stella” è stata senza ombra di dubbio il capocannoniere del torneo e neoacquisto dell’Udinese (arriverà in Italia solo al compimento della maggiore età, ora milita nel Ponte Preta) Leandro (1998), tecnicamente una punta eccezionale , rapidissima ed anche dotata di un innato istinto del gol, non a caso ha realizzato 8 reti senza calciare rigori. La linea mediana verdeoro ha “fatto la differenza” nel corso della kermesse continentale: il tecnico e dinamico Andrey (1998) del Vasco de Gama, il veloce incursore Lincoln (1998) del Gremio e soprattutto l’altro elemento del Vasco Evander (1998) hanno spesso soggiogato i centrocampi delle squadre rivali, fornendo una quantità industriale di assist per i compagni di squadra. In particolar modo Evander ha dato contemporaneamente qualità in fase d’impostazione e pragmaticità in quella realizzativa (3 reti per lui). Altro trequartista dalla tecnica sopraffina è Matheus Pereira (1998) del Corinthians, un mancino dalla grande visione di gioco e dalle ottime doti balistiche.
In attacco oltre al già citato Leandro, non si sono visti talenti da profilo eccezionale, peccato sia stato impiegato solo pochi minuti il più giovane della comitiva brasiliana Mauro Júnior (1999) del Desportivo Brasil, talento di cui si parla un gran bene e che è già stato in Europa con il suo club in occasione dell’ultima Manchester United Premier Cup.
Infine una nota a parte merita il portiere brasiliano Bruno (1998) del Coritiba, in possesso di una struttura fisica imponenente (189 cm), deve però migliorare nell’esplosività e nelle uscite alte, ma nel panorama desolante dei giovani estremi difensori presenti a questo Sub-17, può comunque considerarsi uno dei migliori.

CILE: La Roja è stata una delle delusioni del torneo, non è infatti riuscita neanche a qualificarsi alla fase hexagonal, nonostante il tecnico Alfredo Grelak avesse a sua disposizione alcuni interessanti elementi. Nello specifico dalla metà campo in avanti vi erano dei giocatori dalle buone qualità tecniche come ad esempio: il regista-trequartista Rene Antonio Melendez (1998) dell’Audax Italiano, il centravanti “alla Inzaghi” Gabriel Mazuela (1999) dell’Universidad de Chile e l’ala destra dell’O’Higgins David Salazar, anche lui classe 99, dotato di una notevole progressione e di un buon dribbling. Da segnalare anche il nome della punta classe 2000 Branco Provoste del Colo Colo, autore di una rete e di alcune giocate degne di nota.

COLOMBIA: La selezione dei “cafeteros”, pur non brillando molto nella fase hexagonal (anche a causa della perdita per infortunio del centravanti titolare), ha comunque messo in mostra talenti molto validi. Tra questi va appunto considerata la punta centrale Edward Orlando Bolaños (1998) dell’Estudiantil, giocatore veloce, potente ed in possesso di una progressione strepitosa; purtroppo dopo 2 reti all’inizio del torneo, si è infortunato ed è mancato per tutto il resto del Sub-17. Da seguire con attenzione anche Jefferson David Valdeblanquez (1998) dell’Estudiantil, vero e proprio jolly di centrocampo, in possesso di una buona corsa e di una notevole fisicità ed il tecnico trequartista John Wilmar Arango (1998) sempre del Deportivo Estudiantil, un creatore di gioco di notevole qualità. In attacco hanno messo in luce la loro velocità la seconda punta Edwin Ronaldo Ariza (1998) del Club Compensar di Bogotà e Edwin Steven Cetre (1998) dell’Atletico Boca Juniors, ala rapida che spesso eccede nel dribbling. Tra i pali si è messo in evidenza l’unico giocatore proveniente da un campionato estero, Luis Alberto Garcia (1998) del Rayo Vallecano, lo “spagnolo” è stato il miglior portiere del torneo per rendimento.

ECUADOR: La “Tri” allenata dal tecnico José Javier Rodríguez è stata la vera rivelazione della manifestazione, qualificandosi al mondiale di categoria e alcuni talenti hanno dimostrato di avere le qualità giuste per poter in futuro “sbarcare” in Europa. In primis il nome che va seguito con maggiore attenzione è il terzino sinistro Pervis Josué Estupiñán (1998) della LDU di Quito, un vero ciclone della corsia mancina, un mix perfetto di forza fisica e tecnica. A centrocampo, sulla fascia destra ha imperversato il longilineo Andy Joel Casquete (1998) anche lui della LDU, autore del gol più “veloce” nella storia del Sub-17, mentre sulla corsia opposta si è messo in luce l’estroso numero 10 dell’Independiente del Valle Fabián Tello (1998), giocatore dal dribbling facile e dall’ottimo controllo di palla. In attacco il duo tutta velocità Bryan Corozo (1998) dell’Independiente del Valle e Jhon Pereira (1998) del Deportivo Azogues ha trascinato l’Ecuador fino alla fase hexagonal, il loro feeling e soprattutto la loro imprevedibilità ha spesso lasciato il segno nelle difese avversarie.

PARAGUAY: Il Paraguay ha avuto la fortuna di poter contare sull’estro e sulle qualità del giocatore più “pronto” a questi livelli, Sergio Diaz (1998) del Cerro Porteño, già obiettivo di mercato dei principali club europei. Diaz ha impressionato, per velocità, per la facilità con cui ha superato in dribbling gli avversari ed anche per le sue grandi doti balistiche, che gli hanno permesso di realizzare reti di pregevole fattura. Un altro prospetto che ha destato un’ottima impressione è stato Rodi Ferreira (1998) dell’Olimpia Asuncion, terzino destro fluidificante, impiegato anche a centrocampo, in possesso di una buona qualità di base e di una grande resistenza allo sforzo; percorre numerosi chilometri sulla corsia destra appoggiando costantemente l’azione offensiva, facendosi anche trovare pronto quando c’è da “mettere la palla nel sacco” (ha segnato 3 gol come la stella Diaz). A centrocampo ha ben impressionato anche il centrocampista Cristhian Paredes (1998) del Club Sol de America, in possesso di una buona struttura fisica e di una discreta visione di gioco.
In attacco si sono distinti il “puntero” d’area di rigore dell’Olimpia Asunción Sebastían Ferreira (1998), autore di ben 5 reti e l’esterno offensivo Jonathan Valiente (1998) del Club Libertad.

PERU': Il tecnico del Perù, Juan Jose Ore Herrera convocando la più giovane rosa tra le selezioni partecipanti e, confermando lo”zoccolo duro” della squadra che ha vinto il Sub 15, ha probabilmente influenzato negativamente il risultato finale dei Los Incas (non si sono qualificati alla fase hexagonal). Ma, nonostante questo, alcuni elementi peruviani hanno comunque palesato delle notevoli qualità tecniche e fisiche. In particolare, non si può non considerare il talento del bomber Luis Iberico (1998), già capocannoniere del Sub-15, il giocatore dell’Universidad San Martin de Porres si è ripetuto su ottimi livelli anche al Sub-17, mettendo a segno ben 4 reti. Anche l’altro giovanissimo attaccante dell’Universidad de San Martin de Porres, José Bolivar (2000) va monitorato con molta attenzione nei prossimi anni; questa ala (anche seconda punta) quindicenne ha tutto per diventare un giocatore spendibile anche per campionati più prestigiosi come quelli europei. Un altro prospetto che ha messo in evidenza solo a tratti il suo grande talento è il trequartista Christopher Olivares (1999) dell’Esther Grande de Bentin, da seguire pure l’ala sinistra Anthony Aldair Quijano (1999) dello Sporting Cristal di Lima. Anche il portiere Pedro Andre Ynamine (1998) dell’Universidad de San Martín de Porres, si è dimostrato spesso all’altezza della situazione salvando con i suoi interventi la “ballerina” difesa peruviana.

URUGUAY: La selezione “Celeste” del Dt Santiago Ostolaza è probabilmente la grande delusione del torneo (penalizzata da molti pacchiani errori individuali, in particolare quelli del portiere), nonostante sia stata quella che ha proposto il maggior numero di talenti, alcuni dei quali sicuramente destinati ad un grande futuro in Europa. Il migliore elemento della squadra è stato senza dubbio il “tuttocampista” Federico Valverde (1998) del Peñarol, un giocatore completo, tecnicamente molto dotato, abilissimo negli inserimenti offensivi e sui calci piazzati, non a caso ha realizzato ben 7 reti nel torneo. Un altro giocatore su cui puntare ad occhi chiusi, è il centrocampista di “grande sostanza” e sapienza tattica Wiston Fernandez (1998) del Defensor Sporting, grande equilibratore della mediana uruguaiana ed allo stesso tempo ottimo interditore. Anche l’esterno sinistro di centrocampo ed all’occorrenza terzino, Marcelo Saracchi (1998) del Danubio ha palesato grandi capacità aerobiche e tecniche; sempre costante nell’appoggiare l’azione d’attacco, ha talvolta peccato in fase di copertura, ma il capitano uruguagio è un altro di quei prospetti su cui fare affidamento. In difesa si sono distinti Nicolás Rodríguez (1998) del Nacional, pericoloso negli inserimenti sulle palle inattive e Santiago Bueno (1998) altissimo centrale del Peñarol, che per struttura fisica ricorda il primo Godin.
Da monitorare anche il trequartista Santiago Mederos (1998) del Danubio e l’ala destra dal dribbling facile Robert Ergas (1998) del Defensor Sporting, entrambi tecnici ma molto discontinui nell’arco dei 90 minuti.
In attacco i due terminali del gioco offensivo Diego Rossi (1998) del Peñarol e Nicolas Schiappacasse (1999) del River Plate (purtroppo raramente sono stati schierati insieme), hanno spesso “fatto la differenza” con le loro giocate di qualità. Rossi è un punta non molto alta, che fa della mobilita e della grande tecnica i suoi punti di forza; il talento “aurinegro” è stato sempre nel vivo del gioco e ha determinato i successi della sua squadra anche con preziosi assist. Schiappacasse il più giovane della rosa dei “celestini”, è una punta che può essere utilizzata in tutti i ruoli d’attacco, sfruttando la sua ottima tecnica e grande velocità.

VENEZUELA: La nazionale “vinotinto” è stata una delle liete sorprese del torneo, soprattutto per il gioco espresso, in quanto non ha neanche raggiunto la fase hexagonal. Nella rosa di Mr Ceferino Bencomo, si è messo particolarmente in mostra il terzino sinistro Joiser Arias (1998) del Caracas FC, con le sue dirompenti discese sulla corsia mancina.
A centrocampo non ha sfigurato il tecnico numero 10 Daniel Saggiomo (1998) anche lui di proprietà del Caracas. Sulla trequarti vanno seguiti Starling Yendis (1998) del Puerto Cabello Te Quiero, Ronaldo Chacón (1998) del Deportivo Táchira e soprattutto il minuto ed estroso Edson Tortolero (1998) del Potros de Barinas FC, un giocatore molto dotato tecnicamente ed abile nell’uno contro uno.

TOP 11 (4-3-3): Luis Alberto Garcia (Col), Rodi Ferreira (Par), Bueno (Uru), N. Rodríguez (Uru), Estupiñán (Ecu); W. Fernandez (Uru), Valverde (Uru), Evander (Bra), Leandro (Bra), Conechny (Arg), S. Diaz (Par)