SEF Torres, Musto: “Voglio continuare a fare bene. Roma? Nessun rancore”

04.02.2016 00:08 di Francesco Fedele   vedi letture
SEF Torres, Musto: “Voglio continuare a fare bene. Roma? Nessun rancore”

 

A venti anni non si è più adolescenti, ma forse è ancora troppo presto per caricarsi delle pressioni sulle spalle che poi risultano essere difficilmente gestibili. Ancora più difficile è andare lontano da casa, anche se per rincorrere il proprio sogno, quello di diventare un calciatore affermato. Vi sono però eccezioni, ragazzi che dimostrano il doppio dell’età che hanno per personalità, carisma, e con tanta voglia di fare. Quest’oggi in esclusiva ai nostri microfoni Lorenzo Musto, attaccante classe ’96 della S.E.F. Torres 1903, compagine sarda attualmente al quinto posto nel Girone G del campionato di Serie D. Cresciuto nel settore giovanile della Roma, capitano del Perugia Primavera nella scorsa stagione, Musto ha già esultato 13 volte in questa stagione tra campionato e coppa. Ecco le sue dichiarazioni:

Prima stagione “tra i grandi”, e sono già tredici gol. Ti saresti aspettato un impatto così?

“Ad inizio anno non pensavo di fare questa categoria, puntavo alla doppia cifra in Lega Pro, quindi essendo in D speravo di avere questo ruolino, ma sicuramente non è stato facile e sono molto contento di come stanno andando le cose”.

Non ti chiedo cosa cambia tra la Serie D e le giovanili sotto l’aspetto tecnico, troppo banale e ripetitiva come domanda. Mi interesserebbe invece sapere cosa cambia nella preparazione della partita tra una prima squadra, dove si scende in campo per i tre punti, per giunta in una piazza come Sassari che punta alla promozione, ed una formazione giovanile, dove invece si cerca qualcosa di diverso per la crescita del ragazzo.

“Cambia sicuramente tantissimo. Personalmente non mi piace per niente perdere, quindi punto sempre a vincere. In prima squadra ci sono però giocatori che con il calcio mandano avanti la famiglia, hanno una cattiveria agonistica ed una determinazione assolutamente diverse rispetto ai ragazzi delle giovanili, dove è visto tutto ancora come puro divertimento, e non ci sono certe pressioni che, secondo me, aiutano però a dare il massimo”.

Invece dal punto di vista dell’allenatore, che differenze hai notato tra l’approccio alla partita di un tecnico di una formazione giovanile, ed un tecnico di una prima squadra in Serie D?

“Secondo me dipende molto dall’allenatore, che sia in Primavera o in prima squadra, dove però c’è da dire che hanno molte più pressioni, perché il primo obiettivo è ottenere punti, mentre nelle giovanili si hanno più attenuanti e si punta anche alla crescita del ragazzo, non solo a vincere il campionato”.

Inevitabile domanda di mercato: vent’anni appena compiuti, gol a grappoli in Serie D, sirene dai professionisti che non possono mancare. Puoi e vuoi dirci qualcosa in merito?

“Sinceramente non so nulla di concreto quindi fare nomi sarebbe inutile. So però che ci sono stati di discorsi ti alcune squadre di categoria superiore che presumo abbiano già parlato con la Torres. Vediamo in questi giorni cosa succede”.

Inevitabile anche questa: hai qualcosa da dire a qualche società a tinte giallorosse (non specifichiamo il nome, sarà difficilmente intuibile) che magari avrebbe potuto darti qualche possibilità in più?

“Alla Roma non ho nulla da rimproverare, si sono sempre comportati bene e non ho motivi per provare rancore verso di loro. Ognuno ha fatto le proprie scelte. C’è solo rammarico per l’ultimo anno, in Primavera, dove avrei sperato in un epilogo diverso”.

Concludiamo così: i tuoi obiettivi per il prossimo futuro?

“Voglio continuare così, sono consapevole che bisogna fare bene nel presente per avere un gran futuro”.