Scandinavia, l’alba di una nuova stagione

01.04.2015 10:53 di Redazione FS24 Twitter:    vedi letture
Fonte: www.falsonueve.it
Scandinavia, l’alba di una nuova stagione
© foto di Per Palmkvist Knudsen

Con i campionati arrivati alla fase decisiva, in Europa ci si prepara al rush finale. Invece lassù, nel nord, le squadre si stanno preparando all’esordio. Nel primo weekend di aprile inizia l’Allsvenskan, il massimo campionato svedese seguito a ruota, lunedì 6, dalla Tippeligaen norvegese. Una settimana dopo si parte anche in Finlandia, con la Veikkausliiga, mentre solo a maggio ci sarà l’esordio della Pepsideild 2015, in un’Islanda che in questi mesi è cresciuta molto a livello di nazionale ed ha ancora negli occhi l’impresa 2014 targata Stjarnan.

 

VERSO IL TRIPLETE? - La novantunesima edizione di Allsvenskan si apre con un inevitabile interrogativo: chi succederà al Malmo? Ma soprattutto, qualcuno ha la forza per spodestare dal trono i Di blåe? Sembra proprio di no, perchè nonostante la squadra del sud abbia perso molti dei suoi pezzi pregiati (com’è normale che sia a queste latitudini), il gruppo costruito dal 61enne Age Hareide potrebbe reggere gli addii dell’ultima sessione di mercato guardando al prossimo futuro con ottimismo. Si è pensato, ovviamente, soprattutto a fare cassa; le partenze di Isaac Thelin (interessante punta classe 1992 passato al Bordeaux), Emil Forsberg e Magnus Eriksson – oltre al riscatto di Albornoz da parte dell’Hannover – hanno portato nelle casse del Malmo quasi 10 milioni, andati a sistemare più bisogni della società. Il colpo più importante in entrata è senza dubbio Agon Mehmeti, arrivato a dare fosforo in una zona del campo che ha perso – a parametro zero – l’ottimo Simon Thern. Da non sottovalutare comunque gli arrivi di Tobias Sana, Magnus Eikrem ed il peruviano Yoshimar Yotun, erede naturale di Ricardinho. Le principali inseguitrici, AIK e Goteborg, avranno il loro bel da fare per stare dietro ai campioni in carica; il club della capitale è arrivato due volte secondo negli ultimi tre anni, ha perso pezzi da novanta in tutti i reparti (Milosevic, il costaricano Borges ed Igboanaike) accontentandosi di una pletora di parametri zero come rinforzi. A Goteborg si coccolano Jakob Ankersen e Sebastian Eriksson, nuovi pezzi da novanta arrivati nel mercato di gennaio: il secondo posto è alla portata, ma per vincere il campionato servirà una stagione senza sbavature e – ovviamente – che la mira del danese Lasse Vibe (è rimasto nonostante le milionarie sirene cinesi) non si inceppi mai. Il resto del riassunto degli ultimi mesi riguarda i molti addii alla Svezia, soprattutto verso la MLS che – oltre al già citato Igboanaike – si porta negli States anche David Accam, Mohammed Saeid e Kristinn Steindorsson. Anche Cina e Russia tra le mete preferite in uscita; il colpo più importante lo ha piazzato l’Hacken, che dopo aver ceduto il talento Carlos Strandberg al CSKA Mosca ha messo sotto contratto per un anno il nazionale uruguagio Diego Lugano. Il capitano della Celeste è stato accolto, al suo arrivo, da centinaia di tifosi entusiasti, alcuni dei quali gli hanno dedicato musica di benvenuto a suon di tamburi. Hai capito gli svedesi?

 

MONOPOLIO MOLDE - Il Molde ha dominato tre delle ultime quattro edizione di Tippeligaen norvegese. Nonostante il successo estemporaneo dello Stromgodset nel 2013, i biancoblu dell’omonima città allenati da Tor Ole Skullerud (alla seconda stagione sulla panca del Molde) partono ancora favoriti alla corsa al titolo; merito di una rosa sicuramente di livello, rinforzata soprattutto nel reparto d’attacco dove negli ultimi giorni sono arrivate due punte di assoluto valore come Ola Kamara e Mushenga Bakenga. Quest’ultimo, classe 1992, è una delle stelle designate del prossimo campionato norvegese; il suo compito sarà difficilissimo, perchè sostituire il partente Chukwu nel cuore dei tifosi non sarà una passeggiata. Con loro, il neo acquisto Bendiksen, trequartista reduce da alcune stagioni al top con il Tromso.  Stromgodset e Rosenborg stanno alla finestra, reduci da una sessione di mercato non esaltante condita da incomprensioni sul piano tecnico tattico. A Trondheim è stato confermato Kare Ingebritsen, che nonostante i risultati altalenanti ottenuti dal luglio scorso fino a dicembre si è guadagnato la fiducia della società. La squadra però ha perso molto del suo potenziale con le partenze del costaricano Gamboa e della coppia d’attacco composta dal nigeriano Chibuike (ceduto in Turchia) e da Nicki Billie Nielsen, per questo Soderlund – che sul finale del 2014 ha segnato parecchio – avrà tutto il peso dell’attacco sulle proprie spalle. A Godset il cambio più significativo arriva tra i pali, dove Pettersen sarà il nuovo titolare al posto del partente Kwarasey. Più in generale, la Tippeligaen si rivelerà – secondo le stime – ancora una volta uno dei campionati più giovani d’Europa, con i suoi 23,5 anni di media. Interessante anche la crescita degli stranieri presenti: quest’anno sono 108, record di sempre, quasi il 30% dei giocatori presenti nelle rose delle società.

 

CERCANDO LA SETTIMA… - … sinfonia. La Veikkausliiga 2015 sembra essere improntata sullo stesso leit motiv di sempre. Davanti c’è l’HJK, poi (forse) viene il resto. Alla ricerca del settimo titolo consecutivo il Klubi rivoluziona un po’ la rosa per fare fronte alle inevitabili, ma dolorose, partenze. Eppure si deve obbligatoriamente ripartire da quanto di buono è stato fatto nel 2014, con la qualificazione alla fase ai gironi di Europa League e la seguente campagna giocata fino a sfiorare la qualificazione agli ottavi, nel mezzo della quale sono arrivati scalpi importanti come ad esempio quello del Torino. Sotto la guida di Mika Lekhosuo (sì, quello di gaucciana memoria), l’HJK ricomincia senza molti uomini copertina dello scorso anno, vuoi per cessioni economicamente vantaggiose (Kandji), vuoi per ritiro (Tainio), vuoi ancora per via di scelte professionali (Annan e Doblas, svincolatisi, hanno deciso di proseguire altrove la loro carriera non accettando il rinnovo). Proprio mentre i tifosi iniziavano a storcere la bocca però la società ha saputo piazzare il colpo da novanta in attacco, ingaggiando a parametro zero il giapponese (ma di chiare origini olandesi) Mike Havenaar. Il gigantesco nipponico segue di poche settimane l’arrivo di Atomu Tanaka, altro giocatore offensivo che col mancino dicono ci sappia fare. Molto interessante anche l’innesto di Jallow, sempre in attacco: la punta del Gambia, arrivata in prestito per una stagione, attualmente è infortunata e solo più avanti potrà dare il suo apporto alla causa. In porta giocherà l’ex Rosenborg Orlund, in mezzo – tra i volti nuovi – quello del classe 1985 Guy Moussi. Con l’HJK ad oscurare quasi tutto il movimento occorreva un colpo da novanta per far parlare un po’ anche di altre società; così il KuPS (al secolo Kuopion Palloseura) ha deciso di firmare per una stagione Freddy Adu, promessa mancata del calcio americano, che arriva in Finlandia dopo parecchio girovagare. A Kuopion troverà il connazionale Stephan McCarthy ma non l’estone Purje, ceduto a malincuore in questi ultimi giorni. Chi invece ha trattenuto il proprio bomber è il Mariehamn, solido nel non cedere alle lusinghe per Petteri Forsell. La storia con chili di fascino addosso arriva ancora dalla capitale, dove il piccolo IFK si riaffaccia nella massima serie dopo 43 anni d’assenza. Occhio però a non considerarla una “Cenerentola“, visti i 7 titoli che fanno bella mostra nella bacheca della società.

 

IN CERCA DI CONFERME - Quando lo Stjarnan atterrò a Milano e venne ricevuto dall’Inter, e dai suoi tifosi, con molta simpatia vista la realtà rappresentata, in una chiacchierata tra giornalisti pare che l’islandese abbia confidato al collega di come la piccola matricola avrebbe vinto il suo primo campionato. E, qualche mese dopo, così fu. Con qualche difficoltà certo, ma d’altronde sono questi i trionfi migliori. Lo Stjarnan che si affaccia alla stagione 2015 di Pepsideild (al via nel primo weekeend di maggio) però non cambia dimensione rispetto ad un anno fa. Non era favorito allora e non lo è nemmeno oggi, vista la presenza di squadre come il KR o l’FH, per non parlare dell’Akranes tornato al piano superiore dopo un’annata travagliata passata in seconda serie. Runar Sigmundsson, 40enne ex nazionale alla seconda stagione sulla panca dello Stjarnan, ha comunque parecchi motivi per essere ottimista. Innanzitutto perchè il mercato gli ha portato via solo un titolare, il danese Toft, sostituito da Halldor Bjornsson, centrocampista offensivo di cui si parla un gran bene. In secondo luogo la tranquillità che si respira nell’ambiente può dimostrarsi di nuovo l’arma vincente per arrivare fino in fondo. Chi invece ha il primo posto come unico obbiettivo è il KR, squadra tra le più rivoluzionate dopo la pausa invernale, che si affida al giovanissimo Bjarni Gudjonsson in panchina (con i suoi 36 anni è il tecnico più giovane del campionato) e ai gol dell’inglese Gary Martin, all’ultimo anno di contratto con i KR-ingar. L’esterno sinistro Thorarinn Valdimarsson, uno dei migliori giocatori del 2014, si accasa all’FH, secondo lo scorso campionato e pronto all’ennesimo assalto al titolo vinto sei volte nelle ultime undici edizioni.