Juve: Pogba vale un contratto da top player?

29.10.2014 17:56 di Redazione FS24 Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Pia - lastatistica.com
Juve: Pogba vale un contratto da top player?
© foto di forzaq8/flickr.com

La scorsa settimana è arrivato l’annuncio. La Juventus ha prolungato il contratto di Paul Pogba sino al 30 giugno 2019, ritoccando l’ingaggio del centrocampista francese classe 1993 sino a raggiungere i 4,5 milioni di euro. Un contratto pesante, specie per le nostre latitudini. Al punto che forse è necessario interrogarsi sul perché la dirigenza bianconera abbia deciso di investire tanto nel talentuoso giocatore ex Manchester United. Analizzare la sua evoluzione alla Juventus può aiutarci a capirlo.

La prima parte dell’analisi riguarda i valori medi che possono misurare al meglio le qualità di un centrocampista centrale (sia offensivamente che difensivamente). Quindi dribbling, duelli aerei vinti, palle perse, cross completati, palle lunghe, key-passes, assist, tiri, falli subiti, tackle completati, palle intercettate e falli commessi. Se si analizza Pogba nel corso delle tre stagioni juventine (dal 2012-13 al 2014-15), notiamo valori il leggera discesa per ciò che concerne duelli aerei vinti (da 2,3 a 2 a partita) e palle lunghe (da 3,5 a 3 passando per le 2,6 della scorsa stagione), mentre si notano numeri stabili al riguardo di cross (0,1 a partita), tiri  (2,1 fissi), falli subiti (da 1,3 a 1,6), tackle effettuati (da 2,5 a 2,4), palle intercettate (1 a partita) e falli commessi (da 1,5 a 1,7). I miglioramenti sensibili riguardano soprattutto la fase offensiva. I dribbling sono passati da 1,8 a 2,9 a partita (in costante ascesa), mentre i key-passes addirittura da 0,8 a 2. Il vero problema è relativo all’aumento delle palle perse: due anni fa erano 1,4 a partita, ora 4,5. Un numero forse troppo alto, che però testimonia due cose: la centralità accresciuta di Pogba nel gioco della Juventus e, al tempo stesso, una certa immaturità nella gestione di alcune azioni.

La sensazione di fondo che deriva da questi numeri è che però il francese sia sul punto di esplodere offensivamente, basterebbe forse soltanto concedergli un maggior numero di conclusioni per vederlo entrare più spesso nel tabellino. Guardiamo dunque i dati percentuali, includendo in essi passaggi completati, percentuale realizzativa, percentuale realizzativa totale e SOT (clicca qui per la spiegazione dell’indice).

Pogba, in questo lasso di tempo, in realtà non è migliorato granché. La percentuale di passaggi riusciti è scesa sotto l’80% per la prima volta in questa stagione (che stia risentendo del cambio tecnico? O forse ha inciso il fatto che la frequenza dei suoi passaggi è passata da 42,4 a 46,7 a partita?), mentre la percentuale realizzativa è passata dal 29,4 del 2012-13 al 16,6 della stagione attuale (nel 2013-14 era del 24,1%), con quella totale che è iniziata all’8,9% è salita al 9,5 e ora è al 6,6. È migliorata invece la SOT, cresciuta del 10% in tre stagioni e ora a un eccellente 40%. Che cosa significa? Che Pogba ha qualità straordinarie dal punto di vista delle conclusioni, ma deve essere integrato meglio nel gioco della Juventus, in modo da permettergli di arrivare a migliori soluzioni al tiro.

 

Chiudiamo con una nota curiosa, il paragone con il corrispettivo Arturo Vidal, il numero uno dei centrocampisti offensivi quando si tratta di andare a concludere nell’area avversaria. Il paragone, dal punto di vista realizzativo, è ancora improponibile anche solo confrontando i due per ciò che concerne la stagione in corso (e al netto dei rigori). La percentuale realizzativa del cileno è del 50%, quella totale del 16,6 e la SOT del 38,4. A parità di SOT, Vidal si dimostra un autentico attaccante aggiunto.

 

E, fatto ancora più curioso, non sembra peggiorare affatto con il passare del tempo. Motivo per cui possiamo concludere dicendo che la Juventus ha fatto benissimo a investire con certe somme in Pogba. Perché il francese è stato senza dubbio un affare nelle prime due stagioni, perché potrebbe presto effettuare un ulteriore salto di qualità. Ma anche perché la sua presenza associata a quella di Vidal si dimostra di partita in partita un’arma in più per la Vecchia Signora.