FOCUS FS24 – Like father like son: quando i figli seguono le orme del padre

18.09.2017 19:44 di Francesco Fedele   vedi letture
FOCUS FS24 – Like father like son: quando i figli seguono le orme del padre
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© foto di Federico Gaetano

 

Il cognome importante è uno svantaggio oppure un vantaggio? Sono due le chiavi di lettura in merito a ciò, tanto opposte quanto entrambe condivisibili. Esser e “il figlio di” all’inizio può aiutare, ma se poi non si ha nel DNA quel talento, quel qualcosa in più, è difficile fare strada. Oggi vi proponiamo una serie di giovani calciatori che, sulle orme dei padri, stanno cercando di scrivere la propria storia.

Federico Chiesa – In quel di Firenze sono praticamente tutti d’accordo: potremmo essere dinanzi ad una nuova bandiera. Sarebbe una bella favola, ma bisogna (purtroppo per i fiorentini) tener conto delle grandi offerte che sono già arrivate e che continueranno ad arrivare, soprattutto se il figlio del grande ex centravanti Enrico dovesse continuare a giocare così bene.

Giovanni Simeone – “Qui anche per Batistuta”. Si è presentato alla Fiorentina con questa ed altre parole ricche di ambizione, personalità e voglia di fare, caratteristiche che hanno accompagnato il figlio del “Cholo” Diego Simeone nella sua prima avventura italiana con la maglia del Genoa.

Enzo Zidane – Per lui un passaggio anche in Italia, quando il padre Zinedine giocava alla Juventus. Il cognome è pesante, il paragone al momento non regge ma siamo fiduciosi che nella sua prima esperienza lontana dalla culla paterna (il classe ’95 ha lasciato il Real Madrid per approdare all’Alavés, contratto di tre stagioni e diritto di recompra per i Blancos) saprà dimostrare di non essere diventato calciatore per caso.

Luca Zidane – Fratello minore di Enzo, in questa stagione è il terzo portiere della prima squadra del Real Madrid. È ancora troppo presto per capire se parliamo di un grande estremo difensore o meno, ma il tempo è assolutamente dalla sua parte (è un classe ’98) ed attendiamo con piacere di conoscerlo per davvero.

Theo Zidane – Concludiamo con il più piccolo degli Zidane, ma forse quello che più dei tre sembra ricordare il padre. Così come Zizou gioca come centrocampista offensivo, nella passata stagione ha vinto il campionato con la formazione Cadete B del Real Madrid, ed è possato al Cadete A. Classe 2002, enormemente talentuoso ma con un cognome che dovrà essere gestito per bene, così come per i suoi fratelli.

Justin Kluivert – Il padre Patrick con la maglia del “loro” Ajax ha vinto tutto ciò che c’era da vincere in ambito nazionale ed internazionale, ma il giovane Justin (classe ’99) ha già dimostrato di avere tutte le carte in regola per una carriera da grande calciatore. Lo scorso anno si è alternato tra formazione Under 21 e prima squadra, mentre in questa stagione è pronto a prendersi definitivamente i Lancieri.

Leroy Sané – Guardiola a suo tempo ha insistito per strapparlo allo Schalke, e le motivazioni sono chiare: parliamo di uno dei potenziali migliori giocatori del prossimo futuro. Classe ’96, è oramai da tre stagioni nel calcio dei grandi, dove sta recitando un ruolo da protagonista. Il padre, ex attaccante senegalese, in carriera ha giocato in diversi Paesi e segnato diversi gol, con miglior riconoscimento ottenuto il titolo di capocannoniere della massima serie austriaca. Il figlio pare lo abbia già superato di netto, sicuramente un orgoglio per un genitore.

Ianis Hagi – Il padre è stato uno dei migliori calciatori del globo tra gli anni ’80 e ’90, avendo vestito (e vinto con) maglie importanti come quelle di Real Madrid e Barcellona. Al figlio il compito di rispettare la tradizione, con la Fiorentina che ha deciso di puntare su di lui ed aggregarlo alla prima squadra nonostante la giovane età (è un classe ’98).

Federico Di Francesco – Questa pare essere la stagione della sua definitiva esplosione: Donadoni crede in lui, tanto da avergli affidato le chiavi della fascia sinistra, con Krejci che dovrà faticare molto per riprendersi il posto da titolare. Il figlio dell’attuale tecnico della Roma è pronto a spiccare il volo.

Lorenzo Di Livio – Il padre, cresciuto nel settore giovanile della Roma così come lui, ha trionfato soprattutto con la maglia della Juventus, con la quale ha alzato al cielo anche una Champions League. Il figlio, dopo una stagione in chiaroscuro in B con la Ternana (c’erano comunque tutte le attenuanti della prima esperienza lontano da casa, la Roma) era pronto ad un’annata da protagonista con la Reggina in Serie C, prima di una squalifica per doping che lo terrà lontano dai campi da gioco fino al prossimo 23 ottobre: il rientro si avvicina…

Alberto Cerri – Così come il padre è cresciuto nel settore giovanile del Parma, ma papà Davide ha poi proseguito la propria carriera in compagini dilettantistiche. Lui invece sta giocando e bene con la maglia del Perugia in queste prime uscite stagionai, e non ha assolutamente voglia di fermarsi.

Rivaldinho – Il padre, Rivaldo, ha vinto i due premi più ambiti per un calciatore: Coppa del Mondo e Pallone d’Oro. Forse è anche per questo che il figlio ha vissuto questi primi anni di carriera (parliamo di un ragazzo del ’95) con l’ombra del padre ad accompagnarlo. Adesso sta cercando di costruirsi un proprio nome in Romania, con la maglia della Dinamo Bucarest.