Ex Cagliari Granara: "Gli States mi intrigano”

25.06.2016 18:38 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: www.footballscouting.it
Ex Cagliari Granara: "Gli States mi intrigano”

Il difensore cagliaritano Giuseppe Granara, classe 1997 e capitano della formazione Primavera del Cagliari, ha rilasciato un’intervista esclusiva a FootballScouting in merito alla decisione del club sardo di non rinnovare il contratto al giocatore che, ora, sarà libero di trovarsi una nuova sistemazione.

Prima domanda ‘obbligatoria’: ti aspettavi la decisione del Cagliari? Per un capitano della Primavera è molto strano…

Sinceramente no. Non me l’aspettavo ma voglio ringraziare la dirigenza per avermi fatto crescere in questi 9 anni bellissimi. Rispetto la decisione della società e vado avanti. Quando me l’hanno comunicato sono rimasto un attimo spiazzato ma penso sia normale. Non sarà facile mettere da parte quasi un decennio nella trafila cagliaritana ma sono già proiettato per la stagione futura.

A proposito di futuro, hai già scelto dove andare? Le offerte non mancano, anche dagli USA.

Confermo. Ho ricevuto chiamate dalla Lega Pro e soprattutto da club del Nord che giocheranno nel Girone A. D’altro canto ci sono sul piatto anche due offerte dagli Stati Uniti. New York e Miami mi hanno contattato ma bisogna valutare attentamente perché il rischio di giocare poco c’è in ogni caso. Entro un paio di settimane si saprà tutto. Meglio fare una scelta più ponderata piuttosto che accettare subito con qualche pentimento più avanti. Non è che chiedo garanzie, ci mancherebbe, però mi piacerebbe avere la possibilità di esprimere le mie qualità in campo. Poi spetterà all’allenatore giudicarmi titolare o meno.

Se invece dovessi scegliere oggi, per quale scelta opteresti?

L’ipotesi USA mi stuzzica di più sinceramente. Sarebbe una scelta di vita, non facile, ma che potrebbe permettermi di migliorare dal punto di vista tecnico e umano. Oltreoceano non c’è così tanto timore nel lanciare i giovani e le pressioni sono minori. In secondo luogo potrei migliorare l’inglese con più facilità. Certo è che in Italia il livello è decisamente più alto e già una Serie D o una Lega Pro sono banchi di prova importanti per i giovani ed una palestra per le loro capacità. Vedremo, io e il mio procuratore stiamo valutando, ancora una settimana o due e tutto sarà più chiaro.

Passando alla stagione scorsa, il Cagliari è arrivato al primo turno dei playoff: c’è amarezza per non aver centrato le Final Eight?

Un pizzico d’amarezza è innegabile anche perché, quando si arriva a quel punto, il traguardo si intravede. Però, dopo la sconfitta contro il Torino, abbiamo analizzato l’intera stagione e non possiamo non darci un voto altissimo. L’obiettivo è stato centrato e, nel corso dei 9 mesi, abbiamo innalzato il nostro livello di gioco, reggendo il confronto con realtà sulla carta superiori al Cagliari. Se devo essere sincero, questa è stata l’annata migliore da quando sono a Cagliari.

Cagliari è la tua città. Nato e cresciuto nel club rossoblu, speri un giorno di fare parte della Prima Squadra?

Sicuramente. Il mio sogno sarebbe quello di giocare nel Cagliari, magari tra 5 o 10 anni. Non so cosa mi riservi il futuro, passo dopo passo, step dopo step, punto a raggiungere traguardi via via più alti. Sono nato a Cagliari e ho tifato la squadra sin da bambino, andando sempre allo stadio. Se un giorno dovesse arrivare una chiamata del Cagliari non potrei dire di no. 

Quali sono i ricordi indelebili, positivi e/o negativi, che ti porti dentro dall’esperienza di Cagliari?

9 anni sono tanti. Ho vissuto momenti belli e altri più difficili ma questo è oggettivamente normale. Mi capitava di non giocare e di arrabbiarmi ma poi, riflettendoci, ho voluto dimostrare prima a me stesso e poi agli altri di poter giocare ad alti livelli ma soprattutto di meritarmelo. Tra i momenti più belli vorrei ricordare la vittoria contro il Milan quest’anno all’ultima giornata di campionato e la vittoria quando giocavo negli Allievi contro il Varese: da 1-2 a 3-2 in 10 uomini negli ultimi minuti di gara, con gol mio decisivo. Emozioni forti.

Ultima domanda, pensi che l’eventuale riforma sulle Squadre B avrebbe ripercussioni positive sui giovani? E, nel tuo caso, se fosse stata confermata entro i tempi previsti, credi che ti avrebbe permesso di restare nel giro del Cagliari?

Sinceramente non so. Magari con la Squadra B sarei potuto rimanere nel Cagliari o forse la decisione della società sarebbe stata comunque la stessa. A mio avviso, le Squadre B sarebbero utilissime. Basta vedere in altri stati come funzionano e che effetti danno. I giovani restano nel giro della prima squadra e possono dimostrare il loro valore con la giusta pressione. In Italia ciò non accade. Io spero che ci sia più spazio per noi giovani per il semplice fatto che il movimento italiano sta faticando. Eccezioni non mancano però con questo tipo di riforme si potrebbero vedere risultati migliori su vasta scala.