ESCLUSIVA Virzi: “Sud, il talento deve emergere! Visionati due ragazzi siciliani dalla Juventus”

31.05.2016 18:57 di Francesco Fedele   vedi letture
ESCLUSIVA Virzi: “Sud, il talento deve emergere! Visionati due ragazzi siciliani dalla Juventus”

 

Work hard. Due parole brevi ma grandi ed importanti come un macigno quando si tratta di lottare per il proprio sogno, anche quando non si è più bambini. Gianluca Virzi, noto talent scout siciliano, fanciullo non lo è più ma ha il sogno, anzi per meglio dire l’obiettivo, di dare visibilità a dei giovani calciatori e ad una terra, la Sicilia, troppo spesso denigrata. FootballScout24.it l’ha raggiunto in esclusiva per parlare delle ultime operazioni che sta seguendo.

Gianluca, parlaci di cosa bolle in pentola negli ultimi tempi

“Sono reduce da un’importante esperienza torinese, sponda Juventus, con due ragazzi 2003, Scandurra e Muratore, che sono gli stessi che hanno girato per Genova e Bergamo e che fanno parte della famosa Rappresentativa Siciliana 2003 che ho creato. Di questa altre due sono stati chiamati da altre società , un altro ragazzo, Lorenzo Iseppon, è andato in prova a Genoa e Biagio Laudicina al Perugia (è ancora lì in prova). Inoltre il portiere Salvatore Finocchiaro, in un torneo a Castrovillari, è stato premiato come miglior portiere della manifestazione dinanzi a squadre come Chievo Verona, Genoa e Crotone. Preferisco non far i nomi di altri giocatori, perché vi sono delle trattative in corsa, ma in pratica tutta la Rappresentativa è sotto costante osservazione da parte degli osservatori delle più importanti società professionistiche italiane”.

Com’è andato il periodo di prova alla Juventus?

“Siamo stati ospiti dei bianconeri per tre giorni, nei quali i ragazzi si sono allenati in prova qui a Vinovo. Posso dire che hanno davvero ben figurato,a tal punto che la società mi ha chiesto di programmare un percorso volto a seguire i ragazzi in un periodo di 4-5 mesi per capire se effettivamente i ragazzi possano militar nella rosa bianconera”.

Puoi raccontarci le dinamiche dell’allenamento?

“Sono stati fatti diversi allenamenti basati principalmente sulla tecnica di base, poi su resistenza allo sforzo e, inoltre, sul confronto con i giocatori della Juventus, con attente analisi sulla prospettiva, parametro fondamentale per le società professionistiche quando si tratta di prendere giovani calciatori fuori regione, in questo caso provenienti dalla Sicilia”.

Come si capisce se un giocatore è davvero di prospettiva?

“La cosa più importante è seguire il ragazzo per mesi. Alcuni parametri, alcune caratteristiche vengono valutate per un lasso di tempo prolungato in modo tale da vedere se migliora e soprattutto se si correggono i difetti che inevitabilmente si hanno, perché ogni ragazzo ha una sua scheda tecnica, con punti di forza e punti di debolezza. Bisogna quindi valutare ciò, se un giocatore riesce a migliorarsi in un arco di tempo attraverso allenamento e dedizione. Fattore importantissimo a quest’età è poi lo sviluppo mentale”.

Come si comportano le società quando sono in ballo ragazzi locali e fuori regione?

“E’ una questione fondamentale: un ragazzo fuori regione costa 15mila euro l’anno, quindi i dirigenti delle società preferiscono sempre puntare su giocatori locali, salvo chiaramente non si parli di giocatori di livello, senza rischiare eccessivamente con i ragazzi che vengono da lontano, per non far spendere soldi alla società e rischiare un buco nell’acqua. Concedimi però di evidenziare una cosa”.

Prego.

“I ragazzi devono capire che bisogna fare tanti sacrifici, girare molto, trovare soluzioni adatte ed essere pronti ad affrontare le difficoltà che vi sono fuori, questo è un fattore che bisogna tener conto quando si parla di ragazzi che a casa hanno tutto e non si adattano a stare fuori, o meglio non sono pronti”.

Dopo le esperienze accumulate in giro per l’Italia, vorresti dirci qualcosa che ti ha colpito in particolare presso un delle tante società che hai potuto vedere da vicino?

“Un po’ tutte le società si muovono in un certo modo nelle giornate di prova, nelle quali fai fatica a vedere delle caratteristiche tipiche come schemi o situazioni particolari. Una cosa però mi ha colpito: la Juventus, durante il classico allenamento, ha ai lati del campo due tecnici bianconeri che, muniti di telecamere, riprendono tutto l’allenamento dei ragazzi e poi, dopo la sessione, si chiudono in una stanza per vedere le immagini in modo da evidenziare per poi correggere eventuali errori. Altro particolare, sempre dei bianconeri: ci sono sette allenatori che seguono il gruppo. Quella bianconera è una società maniacale con i giovani: dopo gli allenamenti i ragazzi escono dal campo, vanno in una palestra al coperto, e vengono controllati, attraverso dei computer, gli sforzi fatti e la resistenza mostrata, in modo da controllare anche l’aspetto medico di ogni ragazzo che ha inoltre una propria scheda medica. Sempre attraverso questi macchinari si fanno poi valutazioni di tipo tecnico: riescono a vedere quanti tocchi di palla fai ad ogni esercizio, vedendo così quanto è sviluppata la tua tecnica e la facilità di tocco che hai. Parliamo di un club che ha raggiunto una qualità internazionale. Certo, non tutte le società possono però permettersi queste apparecchiature così sofisticate, ma riescono comunque a far emergere dei talenti, come ad esempio il Genoa, dove sono stato fino alla settimana scorsa, ed anche il Grifone lavora davvero bene con i giovani”.

Parliamo di te: i frutti del tuo lavoro cominciano ad arrivare

“Punto sempre a lavorare con serietà e dedizione per dare la visibilità che meritano la mia terra, la Sicilia, e questi ragazzi. Sono convinto che il Sud possa dare al calcio professionistico talenti che le altre zone d’Italia non hanno, basta con questo luogo comune che i giovani di livello sono solo quelli del nord. Ho il pensiero fisso che in Sicilia il talento ci sia, lo sto dimostrando con tutti questi ragazzi. Ho una grande fiducia nel lavoro che sto facendo”.