ESCLUSIVA FS24 – Talent scout Olivieri: “Totti, contro il Genoa si chiude un ciclo. Lo ricordo ragazzino…”

26.05.2017 20:43 di Francesco Fedele   vedi letture
ESCLUSIVA FS24 – Talent scout Olivieri: “Totti, contro il Genoa si chiude un ciclo. Lo ricordo ragazzino…”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

 

Quando si parla di storia con un tifoso della Roma, ci si accorge di avere differenti opinioni circa l’anno nel quale ci troviamo. Il motivo? Nella città eterna, direbbero i latini caput mundi, il conteggio storico non parte dell’anno 0, bensì dal 1976. Un pre-Totti ed un post-Totti, da quelle parti funziona così. L’importanza di quest’uomo, prima che di questo calciatore, forse la capiremo solo dopo che la prossima domenica, la sua ultima da calciatore all’Olimpico, saluterà tutti i suoi tifosi dopo aver giocato contro il Genoa. Venticinque anni di carriera, una sola maglia (di club, l’altra è quella azzurra della Nazionale), infinite emozioni. Ne parliamo con chi lo ha visto crescere, ovvero lo storico osservatore (tra le altre anche dei giallorossi) Attilio Olivieri, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.

“Mi viene sempre alla mente una cosa, che tutto è già scritto. Totti venne alla Roma quando all’epoca Responsabile del Settore Giovanile era Giuseppe Luciano Lupi, genovese che ha giocato con la maglia del Genoa, squadra contro la quale domenica Francesco giocherà la sua ultima partita con l’unica maglia di club che ha indossato in carriera, quella dei giallorossi. Quando pensi a certe cose, ad un cerchio che si chiude, pensi a tanti eventi passati che ti passano davanti e ti dai una risposta, una spiegazione. Questa mattina sono stato a Trigoria, ho incontrato Totti e posso dirti che ho provato la più grande emozione da quando faccio calcio, perché ho visto Francesco teso, ho capito che sta soffrendo per l’avvicinarsi della fatidica data, e lo capisco perché così come per lui, anche per me il calcio è tutto, e certe cose sono difficili da spiegare a parole”.

Totti-Roma, riesce a trovare le parole per descrivere questo matrimonio?

“Francesco ha dato tutto per la Roma, credo sia impossibile da misurare e forse nemmeno comprendere quello che è stato Totti per questa società. Il mio pensiero si concentra su questo: la Roma è nata nel 1927, Totti poco meno di 50 anni dopo, ma un altro personaggio così quando nascerà? Non parlo solo di abilità nel giocare a calcio, parlo del Totti nel suo complesso. Forse potrà nascerne un altro di questo talento calcistico, ma una figura così rappresentativa credo che non la vedremo più”.

Che ricordi ha del primo Totti?

“Era il 1989, Francesco faceva i Giovanissimi ed il suo allenatore era Aldo Maldera, una persona straordinaria che mai dimenticherò. Quando lo vidi per la prima volta aveva però appena 11 anni, era un batuffolino. Quando arrivava la palla, vedevi questo ragazzino che calciava con una semplicità ed un’eleganza inaudite, sembrava che il suo piede brillasse di luce propria”.

L’allenatore che l’ha lanciato tra i grandi è stato Carlo Mazzone, con il quale Totti ha sempre avuto un rapporto speciale. Quanto è stata importante questa figura per Francesco?

“Carletto lo coccolava, è una persona che ho nel cuore e mi dispiace che del Mazzone allenatore e persona se ne parli poco. Parliamo di una persona con dei valori, un sanguigno, che per Totti è stato importante perché oltre a saper gestire il calciatore ha saputo gestire l’uomo, l’ha accompagnato nella sua crescita sotto tutti i punti di vista”.

Un momento nella carriera e forse nella vita di Totti è forse preso poco in considerazione: il mancato passaggio alla Sampdoria quando sulla panchina della Roma c’era Carlos Bianchi. Sarebbe cambiato qualcosa se la trattativa si fosse concretizzata?

“In effetti possiamo dire che era praticamente fatta. Forse si sarebbe fatto lo stesso affare, passami l’ironia, che fece l’Inter nella questione Roberto Carlos-Hodgson. Ti confido che tutti gli addetti ai lavori all’interno della Roma erano perplessi in merito al possibile addio di Totti, lungi da me giudicare Carlos Bianchi, ma mi domando come possano accadere certe cose”.

Secondo lei Totti ha realmente mai pensato di smettere?

“No, non credo, Francesco Totti non può pensare di smettere di giocare a calcio”.

Arriviamo alla fine di un percorso, in un solo articolo abbiamo cercato di racchiudere 25 anni di carriera. Col Genoa si chiude un capitolo, da lunedì se ne aprirà un altro. Con quale maglia immagina Totti?

“Bella domanda questa. Può darsi che vada all’estero a fare un’esperienza umana e formativa, perché no per perfezionare anche le proprie capacità linguistiche in vista del ruolo dirigenziale che lo attenderà, e che sono sicuro ricoprirà al meglio. Voglio chiudere così: ringrazio Francesco Totti, ringrazio il calciatore, ringrazio la persona. Mi auguro che contro il Genoa possa giocare dall’inizio, per ricevere il saluto che merita. Grazie di tutto Capitano per quello che ci hai regalato, un altro come te non nascerà”.