ESCLUSIVA FS24 – Ervigi: “Scouting Padova? Ecco la nostra organizzazione. Europeo U17? Tanti talenti da segnalare"

11.05.2017 18:59 di  Francesco Fedele   vedi letture
ESCLUSIVA  FS24 – Ervigi: “Scouting Padova? Ecco la nostra organizzazione. Europeo U17? Tanti talenti da segnalare"
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Quest’oggi, ai nostri microfoni, abbiamo raggiunto Andrea Ervigi, osservatore per il settore giovanile del Padova, con il quale abbiamo trattato diversi argomenti, a cominciare dai veneti, fino all’Europeo Under 17, attualmente in corso.

 

Chi è Andrea Ervigi?

“La mia passione è sempre stata il calcio. Ho iniziato a tirare i primi calci all’età di otto anni in una società di Venezia (US Alvisiana), per poi passare all’AC Venezia facendo tutta la trafila fino agli Allievi Nazionali, prima di passare alla Triestina con la quale ho giocato il campionato Primavera. A seguito di ciò, ho militato per due stagioni nel Tamai in Serie D ed un po’ di anni tra Eccellenza e Promozione, fino a quando non ho appeso le scarpette al chiodo intorno a 25 anni. Dopo aver smesso con il calcio giocato, ho iniziato a fare l’allenatore nelle categorie pulcini ed esordienti, ma pur non disdegnando la figura professionale non la sentivo pienamente adatta a me. Quello che maggiormente mi piaceva fare era cercare il talento, scovare quel giocatore che milita ancora in un campionato poco conosciuto. Iniziai con dei corsi privati che mi servirono limitatamente fino a quando, nell’aprile 2015, uscii il primo corso per Osservatori calcistici per società professionistiche a Coverciano; non ci pensai un attimo e mandai la domanda di ammissione non senza l’aiuto di mia moglie Alessia. A Coverciano il primo impatto fu con molti addetti ai lavori (Corradi, Binotto, Sclosa, Pecorari) e dentro di me pensai: “Figurati se passo...”. Invece, alla fine, fui tra i primi 45 in una selezione che contava 500 partecipanti per ottenere il riconoscimento di osservatore. Una grandissima soddisfazione. A giugno dello stesso anno mi incontrai con il responsabile del settore giovanile Giorgio Molon ed il responsabile scouting Ottorino Cavinato del Padova Calcio e decidemmo di iniziare questo percorso che oramai dura da quasi tre anni”.

 

Arrigo Sacchi disse, a suo tempo, che per essere dei buoni fantini bisogna essere stati dei cavalli ma, alla luce delle tue esperienze da calciatore, quanto queste ti hanno aiutato nella professione da osservatore?

“Non sono requisiti fondamentali che tutti debbono possedere, ma sicuramente aver giocato a calcio ti aiuta nel ragionamento, nell’esaminare e leggere certe situazioni. A ciò, nel mio caso, va abbinata anche una formazione da allenatore, dato che posseggo il patentino UEFA B, altro importante elemento di supporto”.

Come siete strutturati?

“Siamo più o meno una quindicina di scout divisi praticamente in tutta la regione, seguiamo dai Pulcini fino alle formazioni Berretti. Dopo il fallimento di tre anni fa stiamo cercando di costruire qualcosa di importante come attestano i più che buoni risultati delle nostre formazioni giovanili”.

Padova è una società che punta molto sui giovani, come dimostrano i risultati importanti ottenuti dalle vostre squadre giovanili come l’Under 15 e l’Under 17.

“Viene fatto un importante lavoro con i più giovani, e le due categorie che hai citato posseggono elementi importanti che sono continuamente visionati da diversi top club”.

Quant’è stato importante per il Padova, dopo il fallimento, ripartire dai giovani?

“Non ho vissuto il fallimento sulla mia pelle, essendo arrivato l’anno dopo, però da quello che so, si è cercato di mantenere soprattutto le categorie dei più piccoli, tenendo in organico tanti ragazzi nati tra il 2002 ed il 2006, mentre tanti elementi ’99 e 2000 sono andati persi: chi al Cittadella, chi al Bologna, chi al Torino. Nonostante ciò è stato fatto un lavoro importante, anche se è ovvio che adesso con l’Hellas e la SPAL prossime in Serie A, il Chievo in Serie A, il Cittadella in Serie B, il Vicenza in Serie B e il Venezia in Serie B subentra la questione dell’appeal, che per il Padova è sicuramente minore essendo in Lega Pro. Cerchiamo però di colmare questo gap attraverso il lavoro, la programmazione, la qualità del nostro operato e la professionalità che tutti mettono a disposizione”.

Per quanto riguarda il lavoro fuori regione, come siete organizzati?

“Vi sono collaboratori sparsi in diverse regioni, la concorrenza è tanta, il Veneto insieme alla Lombardia, il Piemonte e la Campania è tra le regioni che sforna maggiori talenti, quindi cerchiamo di stare attenti e visionare all’interno dei confini senza però trascurare il lavoro fatto dagli altri nostri operatori al di fuori del Veneto”.

In questi giorni si sta tenendo l’Europeo Under 17, quali sono le squadre che maggiormente ti hanno colpito?

“A mio avviso le sorprese sono state Turchia ed Ungheria, ed è un peccato che si scontreranno ai Quarti di Finale. Per quanto riguarda i turchi, ti segnalo Atalay Babacan, trequartista del Galatasaray e Malik Karaahmet attaccante nato a Wiesbaden, vicino Francoforte ed attualmente tesserato per l’Eintracht. L’Ungheria invece può annoverare tra i propri ranghi un talentuoso 2001 come Balazs Asvanyi, fiore all’occhiello della Puskas Academy, ed il faro della squadra Dominik Szoboszlai, che invece fa parte del Red Bull Salisburgo”.

Italia che purtroppo lascia la competizione nella Fase a Gironi.

“Gli Azzurrini si sono trovati in un girone molto tosto, difatti sono stati eliminati proprio dalla Turchia di cui abbiamo appena parlato nell'ultima partita del girone di qualificazione, bisogna ricordare che ha perso giocatori importanti come Caligara oppure Kean, per l’ultima partita, in quanto l’attaccante è stato richiamato da Allegri”.

Qualche altro profilo interessante, visto che siamo in tema?

“Yacine Adli della Francia, esterno offensivo di piede destro che all’occorrenza può fare anche l’interno di centrocampo. Parliamo di un giocatore già strutturato fisicamente nonostante la giovane età, è leva 2000, tecnicamente completo: visione di gioco, abilità nell’ultimo passaggio, dribbling, eleganza nei movimenti. A ciò abbina anche una buona velocità di pensiero, il che ne fa un giocatore davvero temibile: il Paris Saint-Germain punta molto su di lui. Concludo con Abel Ruiz, spagnolo ennesimo prodotto di qualità del Barcellona, attaccante centrale moderno e completo molto abile negli smarcamenti, dotato di un gran tiro. Ha grande forza fisica ma nonostante ciò è anche veloce, un giocatore davvero importante”.

Chiudiamo così, risposta secca: le favorite ad arrivare fino in fondo?

“Dico Spagna, Inghilterra e Germania”.