ESCLUSIVA De Divitiis: “Italia, tanto potenziale inespresso! Sul lavoro dello scout…”

09.07.2016 05:29 di  Francesco Fedele   vedi letture
ESCLUSIVA De Divitiis: “Italia, tanto potenziale inespresso! Sul lavoro dello scout…”
© foto di ilker/freeimages



Competenza, professionalità, passione. Caratteristiche, tratti che ogni persona dovrebbe avere e alle quali dovrebbe far ricorso quando svolge l'attività dalla quale trae sostentamento, identificata come lavoro. Caratteristiche che ritroviamo in Marco De Divitiis, talent scout con il quale, nel corso dell’intervista che ha rilasciato per noi di FootballScout24, abbiamo toccato diversi punti:

Esperienze in Serie B e Lega Pro: una panoramica generale sulla sua carriera di scout?
"Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Marketing e Comunicazione d’Impresa, ho iniziato a lavorare nel mondo dello sport, nel settore delle sponsorizzazioni sportive. Ho scoperto così come il calcio, oltre agli aspetti puramente economici con cui ero solito lavorare, vivesse anche e soprattutto dell’aspetto tecnico e del lavoro del direttore sportivo e del talent scout. E’ stato questo interesse che mi ha portato a propormi al ds Luca Piazzi e sono così entrato nell’area scouting dell’FC Sudtirol attraverso una collaborazione che dura ormai da tre anni, intervallata da una esperienza con lo Spezia Calcio, dove ho lavorato allo scouting dei campionati esteri.

Qualcosa comincia a muoversi, con tanti giovani in rampa di lancio:  in Serie B pensiamo ad esempio a Verre, Capezzi, Mandragora, Ricci, senza dimenticare i vari Rosseti, Aramu , Gasbarro e tanti altri. Talentuosi, giovani, italiani: qualcosa finalmente sta cambiando?
"In questi anni ho avuto modo di analizzare le metodologie di scouting di molte realtà italiane e sono sempre più convinto che ancora oggi ci sia molto da lavorare per arrivare ai livelli di Spagna ed Inghilterra. Spesso molte società, anche di livello superiore rispetto alla Lega Pro, non investono ancora le giuste risorse economiche e soprattutto le giuste competenze nella valorizzazione della propria rete scouting con l’obiettivo di ricercare il giovane da formare e proporre. Quelli citati sono solo alcuni dei giovani che hanno prospettiva e che si stanno affermando, ma posso assicurare che in Italia ancora gran parte del potenziale di giovani da proporre nel calcio che conta è inespresso"

La professione di scout negli ultimi tempi è in costante evoluzione, con  tecniche sempre nuove che modificano il modo di lavorare di chi è nel settore: questa è una cosa che lei ha toccato con mano?
"Formazione, competenza e una chiara metodologia di lavoro, sono a mio avviso i tre principi fondamentali su cui si debba basare una rete scouting di successo. Le tecniche di lavoro devono sempre e comunque avere come base questi tre principi. Al Sudtirol la nostra metodologia di lavoro è stata costruita attraverso il lavoro costante e le linee guida del direttore Piazzi e di alcuni collaboratori di assoluto livello come Luca Romiti nello studio della parte tattica, Giuseppe Maiorana e Daniele Petranca nell’analisi dei singoli e delle gare visionate, solo per citarne alcuni. Personalmente ho lavorato molto sui campionati italiani ed esteri, europei e sud americani, sviluppando tecniche di analisi sempre uniformi a determinati principi che ci siamo imposti. Poi l’aspetto della catalogazione dei lavori attraverso una banca dati digitale appositamente costruita, ci ha permesso di creare un sistema di gestione del lavoro che sono convinto che pochi club in Italia possono vantare"

Come fa uno scout ad aggiornarsi sul nuovo che avanza, inteso come talenti, strutture, metodologie?
"La curiosità e la competenza acquisita attraverso il metodo di lavoro sono senza dubbio le due leve che possono fare la differenza tra uno scout che si limita a guardare una gara ed uno scout in grado di comprendere l’andamento di un singolo giocatore all’interno del contesto gara. Avere sempre e comunque un quadro generale di tutti i campionati che si reputano interessanti, cercando di conoscere le caratteristiche di più giocatori possibili, attraverso una costante analisi video delle gare tramite Wyscout o InStat Scout. Essere sempre aggiornati sui sistemi di gioco delle squadre che si vanno a visionare, in modo da poter poi analizzare i profili interessanti che possono essere pronti ad interpretare il proprio schema di gioco. E’ fondamentale avere un costante aggiornamento sia in chiave tattica che sotto l’aspetto delle caratteristiche dei singoli giocatori, cercando di carpire più informazioni possibili anche a livello comportamentale, psicologico e di allenamento. Sostanzialmente mi sento di dire che trovare il nuovo che avanza è molto più facile se uno scout ha la capacità di formarsi in maniera completa su più aspetti tra cui quelli fondamentali come quello atletico, tattico, psicologico di un giocatore"

Al giorno d’oggi, quanto è importante il lavoro sul campo e quanto il lavoro dietro la scrivania, che paradossalmente riesce forse a tenere maggiormente e più velocemente in contatto con le questioni lavorative di vero interesse (come può essere ad esempio un torneo oppure  un giocatore in particolare)?
"Sicuramente la mia esperienza mi ha portato a credere che non esista un ordine o valore di importanza tra il lavoro di uno scout sul campo e quello dietro ad una scrivania di fronte ad un video. Mi sono trovato a lavorare dovendo analizzare per mesi i singoli giocatori di ogni singola squadra di un intero campionato estero soltanto attraverso il video. Mentre in Italia mi sono trovato a dover analizzare gare dei campionati di serie D, passando dalla Primavera, fino alla serie B, magari sempre e solo sul campo. E’ il metodo di lavoro che fa la differenza e comunque, grazie alla tecnologia, oggi siamo in grado di vedere tutto e ovunque, ma solo un occhio allenato che sa cosa e come guardare, riesce a fare la differenza nello scouting. Poi sono sempre convinto che quando ti trovi davanti ad un potenziale campione, come mi capitò alle Canarie vedendo Ayoze Perez nel 2011 tra le giovanili del Tenerife B, non ti resta altro che segnalarlo e utilizzare la scrivania per sederti e sintonizzare il video ed essere sempre più convinto della tua opinione"