Ceria a FS24: "Ho grande voglia di riscatto. Mi rispecchio nel modo di fare calcio in Olanda"

04.10.2017 18:55 di  Francesco Fedele   vedi letture
Ceria a FS24: "Ho grande voglia di riscatto. Mi rispecchio nel modo di fare calcio in Olanda"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Quando qualcuno è destinato a spiccare il volo, tarpargli le ali ha effetti solo temporanei, perché prima o poi l’ordine delle cose sarà stabilito. Tante sono le storie di calciatori che, banalmente, hanno impiegato “qualche anno in più” per esplodere, per mostrare al mondo le proprie qualità. Vuoi per una scelta sbagliata, vuoi per sfortuna, vuoi perché il momento giusto si è fatto attendere. Carriere che per svoltare hanno bisogno di decisioni radicali, di cambiamenti e di voglia di mettersi in gioco. Lo sa bene Edoardo Ceria, attaccante (parliamo di una duttile ala) classe ’95 prodotto del settore giovanile della Juventus, attualmente al Den Bosch, formazione olandese. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, queste le sue dichiarazioni.

Essendo arrivato a fine mercato, inoltre dopo una stagione dove non hai avuto molte possibilità di scendere in campo, il tuo ritmo partita non sarà sicuramente dei migliori. Ti senti nuovamente in forma?

“Appena arrivato non ero sicuramente in condizione di poter giocare. Adesso dopo quattro settimane sento però i frutti dell’allenamento, che qui in Olanda è davvero molto intenso per tutta la durata della sessione, a differenza dell’Italia dove magari vi sono momenti più leggeri, se così li possiamo definire. Sono pronto per giocare e per dare il massimo”.

In Olanda hai vissuto fino ad ora la miglior stagione della tua carriera, ovvero quella 2013/2014 quando in 34 presenze complessive riusciti ad andare in gol 4 volte, servendo inoltre 4 assist vincenti per i tuoi compagni. È stata questa la motivazione che ti ha spinto a tornare?

“Sicuramente questo ha pesato molto. Inoltre bisogna pensare che un calciatore è una persona normale, e come tale tende sempre a valutare dove è stato meglio, nel nostro caso vediamo dove ci sono strutture migliori, dove i moduli sono più consoni alle nostre caratteristiche e dove si è più seguiti. In Olanda è tutto molto costruttivo per il mio modo di fare calcio, ed inoltre il Den Bosch ha sempre mostrato di credere molto in me, motivo per il quale ho deciso di ripercorrere questa strada, con l’ambizione di provare a raggiungere l’Eredivisie”.

La prima esperienza olandese fu per te davvero positiva, come già accennato. Poi due annate anonime, dove non sei riuscito a trovare stabilità e continuità. Come ti spieghi tutto ciò?

“La prima annata me la spiego in questo modo: in Italia si segue poco l’estero e, se lo si fa, è per qualche elemento che interessa particolarmente. Parlo in particolar modo di Serie C, Serie B e bassa Serie A, dove non c’è grande cultura sugli altri campionati europei. Avendo disputato una stagione davvero positiva alla prima esperienza olandese, ho deciso di tornare in Italia per giocarmi le mie carte, scelta che si è rivelata sbagliata, non ci sono state le opportunità di mercato che mi aspettavo e sia ad Arezzo che alla Feralpisalò non ho avuto molte possibilità. Ho deciso poi di tentare l’esperienza slovacca, che mi ha fatto crescere soprattutto sotto l’aspetto umano. Adesso c’è bisogno della quiete dopo la tempesta”.

Il calcio olandese si è sempre caratterizzato per elevato tasso tecnico, spazio alla creatività e libertà di azione per i giocatori più talentuosi. Tutte caratteristiche che ti si addicono.

“Qui è tutto diverso. Viene data enorme importanza alla tattica, e te ne accorgi già dagli allenamenti dove si fa tanto possesso palla. Sicuramente c’è qualche carenza tattica, soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva, ma negli ultimi anni si sta lavorando anche su questo. È un modo di pensare e fare calcio nel quale mi rispecchio e che mi consente di dare sfogo alle mie qualità, in quanto si ha la possibilità di giocare nel 99% dei casi l’1 vs 1 con il tuo diretto avversario, inoltre hai sempre la sensazione di poter creare qualcosa di importante con una giocata, mentre in Italia vi sono momenti della partita statici, dove regnano i tatticismi”.

Quanto è forte dentro di te la voglia di riprendersi qualcosa che forse nelle ultime stagioni ti è stato tolto?

“Purtroppo vengo da un’annata davvero negativa, mi sono guardato in faccia con il mio procuratore e subito ci siamo capiti. Ho enorme voglia di riscatto e di dimostrare a coloro i quali non hanno creduto in me che hanno commesso un grosso errore. Adesso darò tutto me stesso e, passo dopo passo, voglio raggiungere il mio obiettivo, giocare nella massima serie olandese”.