ESCLUSIVA Borri regala un consiglio agli aspiranti scout: "Non sottovalutare mai il giocatore che a livello emotivo lascia qualche cosa"

05.07.2017 11:50 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA Borri regala un consiglio agli aspiranti scout: "Non sottovalutare mai il giocatore che a livello emotivo lascia qualche cosa"

Torna ai microfoni di Footballscout24.it il giovane Marco Borri, Osservatore Calcistico Abilitato F.I.G.C. ex Varese, dalla stagione 2015/2016 all’AlbinoLeffe.

3borri.it è ormai da qualche anno online, ricordo ancora quando lo rendemmo pubblico attraverso una pubblicazione esclusiva, proprio qui, su FS24. Quali le novità e i progetti futuri?
"3borri.it Il Calcio Da 3 Punti Di Vista è nato da una mia idea, sviluppata grazie all’aiuto grafico-informatico di Emanuele Chiesa; come riporta il vostro articolo del 2013: Nasce con l’intento di presentare i 3 fratelli Borri: 3 gemelli da sempre legati ed appassionati al mondo del calcio. Un Allenatore dei Portieri, un Preparatore Atletico, un Osservatore Calcistico: 3 ruoli ben distinti nel settore, ma al contempo complementari! Daniele, Fabrizio e Marco sono lieti di rendere disponibili le proprie esperienze e competenze attraverso contatti, foto, video, news, curiosità, articoli, collaborazioni”.  Nel tempo il tutto ha preso sempre più forma e visibilità anche grazie alla partecipazione e alla pubblicazione di articoli del compianto Professor Enrico Arcelli. Prossimamente ci saranno parecchie novità, considerando che il 15 ottobre sarà disponibile il libro LA TECNICA DEL PORTIERE (Edizioni Correre) scritto da Mr Claudio Filippi e Daniele Borri: E' un manuale di tecnica calcistica per i portieri in cui, con delle sequenze fotografiche, vengono mostrate le esecuzioni dei diversi fondamentali. La tecnica va conosciuta prima di tutto e poi insegnata con le giuste progressioni didattiche. L’allenamento non può essere caotico, una sorta di minestrone in cui si fa tutto e di più. Deve essere un momento addestrativo in cui l’allenatore cura i particolari, le esecuzioni, un momento in cui si correggono le impostazioni sbagliate. Il messaggio è:  torniamo a insegnare correttamente la tecnica, che era l’aspetto distintivo della scuola italiana, quella fatta di ripetizioni, gestualità ben eseguite, inserita in situazioni di gioco che si avvicinano al modello prestativo dell’estremo difensore” (ilnumero1.it).I noltre, giusto qualche giorno fa, ho concluso il mio secondo libro calcistico. Questa volta interamente dedicato allo scouting del calciatore: insomma tante novità anche per questa stagione!"

Come valuti i raduni organizzati da agenzie dove i ragazzi pagano per parteciparvi?
"Capita che noi osservatori veniamo invitati da amici e conoscenti a partecipare a questi raduni. Personalmente ho partecipato ad alcuni ben organizzati, seri e professionali, altri non sono stati tali. Chi organizza raduni, difficilmente lo fa per volontariato e dovrebbe fare il tutto nel rispetto di ragazzi, club e famiglie. Richiedere una quota di partecipazione al raduno credo sia corretto, ma provvigioni ai genitori per eventuali piazzamenti degli atleti tra i professionisti no; ovviamente il tutto dovrebbe avvenire nel rispetto dei club di appartenenza dei ragazzi. Sotto l’aspetto tecnico del lavoro, lo scout, in questi contesti, deve preservare la propria identità e criticità di giudizio senza subire influenze esterne.  Detto questo non voglio fare di un erba un fascio; ben venga la passione per questo sport, i raduni seri, ben organizzati, che offrono visibilità agli atleti. Ribadisco che a chi mette a disposizione tutto questo è corretto venga riconosciuto un compenso economico per il raduno. Al centro di tutto deve rimanere il bene dei giovani calciatori e il rispetto delle famiglie"

Marco a tuo modo di vedere, quali caratteristiche deve avere un area scouting? Fra le tante che si sentono dire, a tuo parere, soprattutto con i giovani quale deve essere la caratteristica principale di un bravo talent scout?
"Un’area scouting ben organizzata deve disporre di osservatori capaci e di un metodo e un linguaggio comuni; questi ultimi, complementari, sono necessari per capirsi e puntare al raggiungimento degli obiettivi.Vedo di spiegarmi meglio: tutto lo staff deve essere a conoscenza di ciò  che serve alla squadra/e (attaccante, difensore, centrocampista, portiere: con che qualità? Per quale modulo di gioco? Quali e dove sono le carenze, cosa serve alla squadra/e? Ecc), cosa ricercare negli atleti (tecnica? Fisico? Talento? Aspetti psicologico - caratteriali particolari? Ecc.) e come riportare e archiviare quanto osservato. Poter beneficiare di tutto ciò, significa essere a metà dell’opera: tutti sono consapevoli della metodologia, della “filosofia”, degli obiettivi e delle priorità del lavoro. Fatto tutto questo, quale è la cosa più difficile da fare? Oggettivare e rendere comparabile il giudizio all’interno del gruppo di lavoro senza però snaturale la soggettività di ogni singolo osservatore che deve esprimere il proprio credo in fase di valutazioni, in modo da fare scaturire un confronto teso ad oggettivare la valutazione, secondo esigenze e canoni di selezione prefissati (calciatore obiettivo). Esistono due tipi di analisi: qualitativa e quantitativa o ponderale. La prima è fortemente influenzata dalla soggettività, la seconda invece no. L’osservatore calcistico effettua un’analisi qualitativa che si trascina inevitabilmente la soggettività di giudizio. Quest’ultima, però stimolata dal citato confronto e incanalata in un metodo e un linguaggio condivisi, porta a sfumare il “gusto personale”, indirizzando la selezione e riducendo l’errore. Puntare a questa operatività significa non solo eseguire un ottimo lavoro, ma anche agevolare il responsabile di riferimento che può comparare e analizzare  al meglio i report di tutti i collaboratori. Rispondendo al tuo terzo quesito, fra le tante caratteristiche di cui deve disporre un osservatore, sicuramente ritengo che la capacità empatica sia fondamentale. Con questa qualità intendo la capacità di comprendere gli altri (atleti) e di immedesimarsi nel loro stato d’animo o situazione. Consente di cogliere, per quanto possibile, le sfumature più silenziose dell’atleta. Questa capacità aiuta ad andare oltre al valore della prestazione, che può essere influenzata da più fattori, e a valutare il reale valore del giocatore. Per poter fare questo al meglio, lo scout deve lasciare da parte le proprie emozioni del momento, per potersi concentrare di più su quelle del calciatore. Inoltre, la capacità empatica, quando si collabora con un procuratore, consente per esempio di fare la differenza nelle trattative, nella gestione e fidelizzazione di atleta e famiglia"

Consigli per chi desidera iniziare a fare l’osservatore anche solo per diletto? Che campionati consigli di seguire?
"Cosa più intimamente smuove uno scout a scegliere un calciatore piuttosto che un altro, quale scintilla genera la scelta è difficile da spiegare; si tratta di un’emozione molto personale che, probabilmente, non tutti avvertono allo stesso modo. Fidarsi dell’istinto non è certamente un metodo, ma può risultare molto efficace soprattutto con i giovani: non sottovalutare mai il giocatore che a livello emotivo lascia qualche cosa. Certamente questa scintilla, oggi ancor più che in passato, necessita di cultura e formazione che è assolutamente necessario darsi: colgo solo ciò che conosco. Il tutto deve essere poi supportato da una programmazione e progettazione, della realtà per la quale si lavora, supportate da metodo e linguaggio comuni. Gli osservatori esperti sono le persone da cui imparare e affinare le attitudini personali quindi soprattutto i primi tempi, ma non solo, rubare il mestiere e confrontarsi è importante. Ritengo fondamentale partire osservando il settore giovanile, anche i dilettanti, per imparare a cogliere la prospettiva dei giovani calciatori e comprendere l’evoluzione dell’atleta bambino in ogni suo aspetto.Per chi invece si occupa di adulti ritengo che il campionato di serie D, in generale proponga giocatori interessanti; capita spesso di osservare atleti e partite tranquillamente paragonabili alla Lega Pro. Certamente osservare tante partite è importante, ma lo è ancor di più, prima, formarsi e darsi una cultura da arricchire con l’esperienza sul campo: se non conosco la storia dell’arte, quel determinato artista, non posso apprezzare pienamente l’opera e coglierne i particolari