Borri: "Non esiste un metodo o una filosofia scouting universale"

22.03.2017 19:23 di Redazione FS24 Twitter:    vedi letture
Fonte: N.C. FOOTBALL COACHING
Borri: "Non esiste un metodo o una filosofia scouting universale"

Benvenuto Marco su N.C. FOOTBALL COACHING, nel 2015 sei stato tra i primi 42 Osservatori Calcistici abilitati della storia del calcio Italiano, quali i ricordi?

Anzitutto grazie per l’intervista e per avermi coinvolto in questo innovativo progetto web.

Conclusa la mie esperienza con il calcio giocato ho incominciato ad avvicinarmi al mondo osservatori esercitando inizialmente con procuratori per poi passare ai Club: Aldini Bariviera (MI), A.S. Varese 1910 (Settore Giovanile Serie B) e dalla stagione 2015/2016 all’AlbinoLeffe dove tutt’ora collaboro anche per la prima squadra (Lega Pro).

In parallelo all’attività di campo ho frequentato corsi privati per la professione (inizialmente gli unici esistenti), scritto articoli su riviste e siti di settore fino a pubblicare nel 2014 il primo libro dedicato agli osservatori, dal titolo: “L’osservatore calcistico a 360°” (Calzetti&Mariucci Editori; già alla seconda edizione).

Nel 2015 ho scoperto che la Federazione aveva pubblicato il bando per gli esami d’ammissione al primo corso per Osservatori Calcistici Per Società Professionistiche. Non ci ho pensato un secondo e ho inviato tutta la documentazione e il CV richiesti per effettuare le prove. Ci tenevo moltissimo, l’adrenalina era tanta … sono riuscito ad entrare ed abilitarmi insieme ad altri 42 “pionieri” (così qualcuno ci definì) come professionista. L’esperienza di 72 ore di lezione a Coverciano è stata unica, sia da un punto di vista umano che professionale; un nuovo inizio e uno stimolo per continuare a studiare e migliorarmi.

La F.I.G.C. nel 2015 ha compiuto un passo, oltre che storico, importante con l’ufficializzazione e la promozione del corso osservatori. Questi ultimi, probabilmente, sono tra le figure più antiche di questo sport è meritavano una professionalizzazione, una propria identità e dignità.

 

Che importanza ha a tuo parere lo scouting per un club?

Lo scouting dovrebbe essere percepito come la prima fonte di guadagno di una società, almeno nel medio lungo periodo. Investire nell’area scouting con osservatori preparati, fidati e fedeli significa poter usufruire nel tempo di benefici economici (plusvalenze giocatori) da reinvestire in società e poter quindi raggiungere successi sportivi che possono portare ulteriori benefici economici. Insomma, lo scouting deve essere inteso come una sorta di “geotermia” che riduca i costi e porti profitto economico-sportivo sfruttando anzitutto le risorse interne.

Questo discorso assume ancor più valore in quelle realtà che hanno scarse risorse economiche; ricercare, selezionare e migliorare “talento nostrano” è di vitale importanza.

Nonostante una nuova mentalità sempre più forte in questo senso, ancora in troppi vedono nella figura dell’osservatore un costo e non una risorsa. Senza una visione lungimirante che tenda in questa direzione, tutto diventa complicato. Bisogna avere la fortuna di trovare quel presidente, quel direttore, quella realtà con questo tipo di cultura; un professionista, alla fine dei conti, non costerà mai di più di un incompetente.

 

Mezzi, sistemi e metodi?

Non esiste un metodo o una filosofia scouting universale. Ogni realtà infatti adotta il proprio metodo, i propri supporti (anche tecnologici) e la propria filosofia di ricerca, selezione e miglioramento del “talento”.

Non tutte le realtà ricercano nel proprio “calciatore obiettivo” le stesse caratteristiche ma tutto si forgia su una progettazione e una programmazione ben precisa.

Ecco quindi che esercitare come osservatore in un club piuttosto che un altro è differente perché cambiano i metodi e le esigenze. L’importante è però avere una cultura specifica in grado di adattarsi al club per il quale si lavora e avere un metodo e un linguaggio comuni all’interno dell’area scouting; tutto questo per il raggiungimento degli obiettivi.

 

Evoluzione futura del ruolo?

Certamente rispetto a circa 20 anni fa sui campi si trovano molti più osservatori e persone che si interessano al dietro le quinte del calcio. Sicuramente c’è un mercato molto più ampio e maggior competitività tra i club nel “calciomercato” anche a livello giovanile; conseguenza anche del maggior numero di segnalazioni dei calciatori che in tempi brevi, grazie agli strumenti tecnologici, arrivano ai club.

La Federazione ha compiuto, come detto, un passo importante quanto necessario. Credo che l’osservatore tenderà ad essere una figura sempre più centrale nelle società e che nel tempo conoscerà nuovi e importanti sviluppi.

 

Sei alla seconda pubblicazione sull’argomento Osservatori Calcistici; di che cosa parla il tuo nuovo libro il “Manuale del talent scout nel calcio” (Calzetti&Mariucci; 2017) appena uscito?

Il “Manuale del talent scout nel calcio” si propone di spiegare, senza fornire necessariamente “il metodo”, tutto quanto è necessario sapere per quanto concerne lo scouting dei calciatori.

L’osservatore calcistico, figura riconosciuta ufficialmente dalla Federazione (F.I.G.C.) nel 2015, ha radici antiche fatte di storie e racconti che hanno investito i più grandi campioni del presente e del passato, sin dai primi calci nei campi di periferia, e svolge un’attività di grande fascino e sempre più considerazione anche in Italia.

Nel libro vengono approfonditi tutti gli aspetti tecnici e pratici della professione, arricchiti da racconti, aneddoti ed esperienze vissute sul campo dell’autore e di tutti i collaboratori (Emanuele Chiappero, Claudio Damiani, Claudio Filippi, Alessandro Gambaretto, Roberto Marta, Roberto Mattina, Antonio Sacco, Igli Tare, Carlo Zanantoni) che, con il loro contributo, hanno impreziosito il progetto editoriale.

Un appassionante viaggio nel mondo dello scouting calcistico e dei suoi protagonisti; che cos’è il talento, come iniziare, cosa osservare di un atleta, i grandi della storia e molto altro ancora: tutto a portata di mano in 175 pagine a colori.

Un testo unico nel suo genere, nato dalla convinzione dell’Autore che la condivisione di idee e la sinergia tra le diverse figure professionali di questo meraviglioso sport siano la ricetta ideale per diventare un bravo scout. Il “Manuale del talent scout nel calcio” è un testo semplice, professionale, ricco di contenuti e a tratti “romanzato”; una lettura rivolta a tutti: addetti ai lavori, semplici appassionati e alle famiglie dei giovani calciatori.

Il libro è disponibile nelle migliori librerie, nelle librerie specializzate, negli store online, su www.3borri.it e www.calzetti-mariucci.it