ESCLUSIVA Nike Premier Cup 2017: ecco i giovani più interessanti

08.04.2017 20:53 di Redazione FS24 Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA Nike Premier Cup 2017: ecco i giovani più interessanti
© foto di ilker/freeimages

Davor Milito, attivissimo Procuratore sportivo ed intermediario, ha rivelato ai microfoni di footballscout24.it i giovani più brillanti della Nike Premier Cup 2017, manifestazione riservata alla categoria 2003 vinta dal Napoli, che in finale ha battuto il Sassuolo


Alessio ARCOPINTO (Sassuolo)
Nella partita di esordio contro la Roma, è stato schierato inizialmente come ala sinistra nel 4-2-3-1 neroverde, ed ha subito mostrato ottimi tempi di inserimento, sebbene nella prima fase della partita non fosse stato servito molto in fase offensiva. Ha mostrato però una buona cattiveria nel pressing e nei contrasti ed una buona velocità derivante dalla sua struttura fisica, essendo un brevilineo dalla falcata corta e dalla buona frequenza. Personalmente parlando, mi ha dato l'impressione di non essere comunque un'ala pura, in quanto non ho visto una naturale attitudine all'1vs1, difatti ha reso meglio quando è stato schierato come trequartista una volta messo nelle condizioni di giocare a campo aperto, di smistare il gioco e di inserirsi in area di rigore.

Flavio CANTARELLI (Roma)
Ad esser sincero non sono rimasto particolarmente colpito dai giallorossi, ma  comunque questa mezzala/mediano tutta intelligenza e visione di gioco ha attirato la mia attenzione, sempre pronto nelle marcature preventive e che sa giocare a 2 tocchi. Veloce di pensiero, in fase di non possesso palla la maggior parte delle volte si fa trovare in modo ottimale sulle linee di passaggio avversarie. Buona anche la visuale  periferica. Unico punto sul quale si deve lavorare: la personalità in campo.

Denis MAUGERI (Torino)
Mi ha saputo catturare in pochissimi minuti questa mezzala tutta forza e dinamismo,  bravo nel gioco di rottura, preciso nel dialogo con i compagni sul breve ed abile a chiudere le linee di passaggio. Si è mostrato molto utile sia come interno destro che come interno sinistro nel 4-3-3 granata, dagli ottimi tempi di gioco in uscita
sull'esterno, e per essere un 2003 ha mostrato una solidità fisica degna di nota. Nel secondo tempo contro lo Spezia, una volta spostato da mediano, è incappato nell'errore di controllo a centrocampo che ha portato al goal del vantaggio dei liguri, ma il momento di difficoltà è durato pochissimo. Una volta riposizionato come
mezzala, si è fatto subito vedere al limite dell'area avversaria numerose volte servendo i compagni con precisione e con buona visione di gioco. Grande naturalità nell'utilizzo di entrambi i piedi. Un piccolo Vidal che cresce a pane, Calcio e Bagna Càuda.

Mattia GAVELLOTTI (Spezia)
A mio avviso il migliore dei liguri e portiere dal potenziale ottimo futuro. E' reattivo, dai buoni tempi nelle uscite basse e buona lettura delle traiettorie. Ottimi anche l'elevazione ed il colpo di reni, sempre puntuale nelle uscite. Mi è sembrato un vero e proprio gatto tra i pali, grazie alla sua esplosività muscolare, e più volte ha salvato la
sua squadra dal subire goal. Bravo anche nei lanci lunghi. La sua struttura fisica è buonissima e longelinea. Mi sento di dire che generalmente parlando l'Italia nel ruolo  di portiere sarà ben fornita nel prossimo decennio.

Dino MEHIC (Atalanta)
All'inizio avrei giurato scorresse sangue vikingo nelle sue vene, per poi scoprire che è un “bosniaco di Brescia”. E' un centrocampista centrale dal fisico molto longelino ma completo nel ruolo, dalla grande abilità di giocare con entrambi i piedi. Sa farsi valere sia in fase difensiva che offensiva ed ha anche una buona visione di gioco. Nel
tempo avrà modo di riempirsi fisicamente, il che non potrà che giovare al suo modo di giocare ed alla sua carriera.

Antonio VERGARA (Napoli)
Un autentico furetto mancino del centrocampo, che compensa con la sua ottima  tecnica di base la sua bassa statura. E' una mezzala sinistra dalla grande personalità e che non ha paura nell'effettuare interventi ruvidi, unita a buonissimi tempi di gioco nei passaggi. Insieme all'ottima visione di gioco, essi lo rendono un centrocampista
completo, molto lucido anche durante il pressing avversario e nelle decisioni da prendere. Nello stretto è agilissimo, sebbene a mio avviso il suo punto forte che lo aiuterà per tutta la sua carriera sia la già citata personalità sul campo, non intesa come eccessiva cattiveria agonistica: penso che possa divenire un futuro leader silenzioso ma che sappia comunque farsi rispettare da tutti